Controlli a tappeto della Polizia di Stato: lo scorso fine settimana sono oltre un centinaio le persone identificate durante i controlli disposti nella provincia dal Questore Maurizio Auriemma.
Agenti in borghese e autocivetta della Squadra Mobile hanno affiancato le pattuglie preposte al controllo del territorio per garantire la sicurezza: tra le priorità dell’attività, anche il capillare lavoro della “Squadra Catturandi”, impegnata sul campo per rintracciare le persone ricercate, poiché in debito con la Giustizia.
Durante la scorsa settimana la Polizia di Stato ha infatti catturato quattro “ricercati”, sui quali da alcuni giorni pendevano ordini di carcerazione diversi.
Gli agenti della Catturandi della Squadra Mobile hanno battuto per 48 ore ininterrotte le strade fiorentine rintracciandoli a mano a mano, nei posti più disparati, prima di accompagnarli tutti al carcere fiorentino di Sollicciano.
Il primo è un cittadino somalo di 30 anni, ritenuto colpevole di rapina con lesioni e per questo condannato a 3 anni di carcere. Stessa pena da scontare anche per un cittadino peruviano di 47 anni sul quale pendeva un cumulo di pene per maltrattamenti in famiglia, resistenza a Pubblico Ufficiale e guida in stato di ebbrezza. Le porte di Sollicciano si sono aperte poi per due cittadini albanesi di 32 e 37 anni, condannati entrambi a 5 anni per una rapina in concorso. Uno dei due è stato fermato mentre stava andando all’Ufficio Immigrazione della Questura per regolarizzare la sua posizione sul territorio nazionale.
Tra i ricercati la Squadra Mobile ha infine rintracciato un cittadino originario del Gambia di 22 anni. Dopo essere finito in manette nel giugno scorso, in quanto sorpreso a spacciare droga alle Cascine, il Tribunale di Firenze aveva convalidato l’arresto e, in attesa del processo, disposto nei suoi confronti la misura cautelare del “divieto di dimora” nel comune di Firenze. Ma durante i controlli, all’inizio del mese di ottobre, il 22enne è stato nuovamente rintracciato dalle volanti proprio al parco delle Cascine.
Come previsto in queste situazioni, la Questura ha immediatamente segnalato la situazione all’Autorità Giudiziaria. La Procura della Repubblica ha conseguentemente richiesto e ottenuto dal Tribunale il cosiddetto aggravamento della misura cautelare del divieto di dimora, ritenendo ovviamente quest’ultima non idonea alla situazione riscontrata dalla Polizia di Stato. Nei giorni scorsi il giovane era diventato quindi anche lui ricercato dalle Forze di Polizia, in quanto destinatario, questa volta, della misura sostitutiva della custodia cautelare in carcere. Gli investigatori di via Zara sono andati a colpo sicuro: lo hanno sorpreso ancora una volta nei pressi del più grande e conosciuto parco fiorentino.
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