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Continuano da più di una settimana le ricerche

L'Arno non restituisce il corpo di James Kaye

Anche oggi pomeriggio le immersioni dei Vigili del Fuoco
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Si chiama James Kaye, il vogatore ingoiato dall'Arno venerdì scorso durante un allenamento. Professore newyorkese di 45 anni residente a Fiesole, con la passione per la voga alla veneta. Domenica avrebbe dovuto partecipare al corteo di carnevale nella sua amata Venezia, poi il tragico incidente. Si trovava assieme al giovane amico Marco Bartoli, 22enne fiorentino, quando l'imbarcazione si è rovesciata, forse a causa di un mulinello. Il giovane fortunatamente è riuscito a mettersi in salvo con alcune bracciate. Sorte peggiore è toccata al professore, di cui, da quel momento, si sono perse le tracce. Inutili sono state le ricerche condotte dai Vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente dopo l'allarme dato da Marco. Anche oggi sono continuate le immersioni da parte dei sommozzatori del gruppo di Firenze, supportati dai vigili di Livorno. Su richiesta del Comando Regionale VdF, le dighe di Bilancino e Levante non hanno effettuato rilasci per facilitare le ricerche. La portata dell'Arno è diminuita di circa la metà, ma finora dell'uomo nessuna traccia. "In alcuni tratti le condizioni del fiume sono davvero proibitive, - spiega Stefano Giannelli portavoce dei Vigili del Fuoco - troppe sono le correnti, anche se oggi si è lavorato meglio". Le ricerche stanno proseguendo all'altezza della Pescaia di Rovezzano. Impiegati i radar per scandagliare la zona, non hanno dato finora nessun risultato. Il corpo potrebbe essere impigliato in profondità, per questo nemmeno le tecnologie più avanzate riescono a riportarlo alla luce. L'abbassamento del livello dell'Arno in questa fase potrebbe essere fondamentale per consentire ai sommozatori di recuperare la salma. Cosicchè si possa dare degna sepoltura al professore americano, amante dell'Italia e delle sue tradizioni.

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