L'ultima lettera di Lorenzo Orsetti: "Sono morto facendo quello che ritenevo più giusto"

"Ciao se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo". Inizia così la lettera di Lorenzo Orsetti, il 33enne italiano ucciso dall'Isis in alcuni combattimenti a Baghuz in Siria, dove era schierato a fianco del popolo curdo contro lo 'stato islamico'.

 

La lettera è stata diffusa sui social network da alcuni compagni dell'uomo, che in questi mesi lo avevano conosciuto e avevano combattuto insieme.

 

"Beh non rattristatevi più di tanto mi sta bene così; non ho rimpianti, sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli, e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, eguaglianza e libertà".

 

"Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo, e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio" prosege il testo. 

 

"Vi auguro tutto il bene possibile, e spero, che anche voi un giorno (se non l'avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, perchè solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l'individualismo e l'egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai! Neppure per un attimo"

 

"Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l'uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza e di infonderla ai vostri compagni. E proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che 'ogni tempesta comincia con una singola goccia'. Cercate di essere voi quella goccia." si legge nel messaggio diffuso. 

 

"Vi amo tutti, spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin! 

Orso, Tekoser, Lorenzo".

 

 

 

 

 

 

 

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