Finita la quarantena, il sindaco di Firenze Dario Nardella ha lasciato l'abitazione e fra i primi atti ha verificato, con la polizia municipale, la situazione in città, partecipando di persona ai controlli per il contrasto al Coronavirus.
"In questo giro di circa tre ore - ha detto - mi sono reso conto che la situazione in città, dal punto di vista del rispetto delle regole e del contenimento del contagio, è migliorata ma non siamo ancora al punto ottimale. Troppe volte mi è capitato di vedere persone in giro senza motivo, prive di autocertificazioni, alla ricerca di qualche scusa".
Il sindaco, coi vigili, ha fatto controlli a San Jacopino, fermando tre persone in auto che andavano a fare benzina, alle Piagge dove sono stati trovati tre ragazzi senza autocertificazioni, davanti ai supermercati di via Cimabue e via Canova per sincerarsi con gli agenti della presenza in quei punti della città di chi voleva fare la spesa.
Nelle varie circostanze le autocertificazioni venivano comunque esaminate nel dettaglio dalla polizia municipale mentre Dario Nardella proseguiva il suo giro cittadino.
Il sindaco ha perfino fermato una auto "con un'intera famiglia - marito, moglie e figli - che stava andando a fare la spesa". Nardella ha ribadito che in tutti questi casi "c'è una sottovalutazione del problema. Il direttore di uno dei supermercati mi ha detto che ci sono clienti che vanno due volte al giorno a fare la spesa: è evidente che queste sono scuse per farsi una passeggiata".
Inoltre Nardella ha fermato, nel quartiere 2, due padri che stavano giocando con i loro figli: "Li ho invitati a lasciare le aree gioco - ha evidenziato -. Mi dispiace ma ci sono delle regole".
Tanti controlli alle Cascine, così come in zona Cure, piazza D'Azeglio, in viale Europa e viale Giannotti. Sulla chiusura dei fontanelli di Publiacqua, decisione che ha fatto arrabbiare qualche fiorentino, si tratta di qualcosa di "necessario per la salute delle persone - ha spiegato Nardella -. Abbiamo fatto una valutazione di tipo igienico-sanitario: spesso le persone mettono la bocca ai fontanelli, dobbiamo mettere al sicuro la salute di tutti".
"Se vogliamo vincere questa battaglia - ha concluso - stiamo a casa. Pensiamo ai nostri infermieri e medici che rischiano di morire, alle forze dell'ordine e a chi ora sta male".
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