Lunga seduta di audizioni ieri in Consiglio regionale, per la commissione d'inchiesta sulle responsabilità politiche ed istituzionali nella vicenda Forteto,
presieduta da Paolo Bambagioni (Pd).
Sono stati sentiti, spiega una nota, l'onorevole Carlo Casini, Francesca Ceroni, già giudice presso il Tribunale minorile di Firenze, l'avvocato Elena Zazzeri, l'assistente sociale Simona Ceccherini e l'ex sindaco di Vicchio, Alessandro Bolognesi. Il clima culturale nel quale si mosse l'allora magistrato Casini, le procedure di affido del Tribunale dei minori, i rapporti con la comunità del Forteto e le sue figure di spicco, le sentenze passate in
giudicato e il perdurare degli affidi sono stati al centro delle audizioni e delle domande dei consiglieri.
"Alcuni elementi sono emersi con chiarezza nella lunga e intensa seduta", ha detto Bambagioni. "Due aspetti mi hanno colpito soprattutto: una scarsa disposizione a ricordare con precisione elementi e circostanze di propria competenza, rimandando continuamente agli atti. Mi riferisco in particolare alla giudice Francesca Ceroni che alle nostre domande ha fornito risposte vaghe. Ha comunque riferito che sopralluoghi venivano effettuati, che mai era stato rilevato niente di sospetto e che le relazioni dei servizi territoriali confermavano per il Forteto un quadro molto positivo". Il secondo elemento, secondo Bambagioni, "è stato fornito dall'assistente sociale Ceccherini, che ha riferito di aver cercato Goffredi in avvio di una procedura di affido di minori, in quanto referente della comunità del Forteto e per il suo ruolo nel centro affidi del territorio, che però non è mai entrato in funzione". Elementi sorprendenti, ha rilevato il presidente della commissione, "in un quadro nel quale si vanno sempre più delineando le carenze di sistema, per le quali ciascuno rimaneva confinato nell'ambito ristretto delle proprie competenze e nessuno aveva una visione complessiva della realtà.
A precisa domanda, nessuno fa riferimento a legami o ingerenze di livello politico. E nessuno si sente di dover chiedere scusa". Elementi tanto più preoccupanti, "perché ci fanno pensare che la riproduzione di certi meccanismi potrebbe portare al ripetersi di simili vicende". "Sembra prevalere l'idea 'tutti colpevoli nessun colpevole", ha sottolineato il vicepresidente segretario Andrea Quartini (M5s), che ha richiamato la posizione
espressa dall'ex sindaco di Vicchio, "per il quale sono ben 139 i soggetti istituzionali e non che si sono negli anni
interessati del Forteto e che lo portano a sentirsi il numero 140 in un catena di eventuali manchevolezze". Un atteggiamento mentale, "che sfocia quasi in una sorta di reticenza e tende a trascinare nello stesso fango anche chi ha cercato di prendere la direzione contraria, come l'ex responsabile dell'Unità funzionale per la Salute mentale di infanzia e adolescenza della Asl 10 per la zona Mugello, Marino Marunti, oggi chiamato più volte in causa". (ANSA)
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