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Il terzino saluta Firenze

Pasqual: "Peccato non aver chiuso la carriera alla Fiorentina"

Immagine articolo - Il sito d'Italia

"Ho un unico rimpianto, quello di non poter dire di aver fatto tutta la carriera in serie A con la Fiorentina, ci speravo e ci tenevo.

C'è anche il rammarico di non essere riuscito a vincere nulla, poi per un calciatore farlo con la propria squadra è l'apice della propria carriera. Sapevo che non avrei potuto vincere la Champions League con la Fiorentina, ma eravamo arrivati vicini a poter vincere la coppa Italia e l'Europa League e non toccare quella coppa, essendo capitano, dopo esserci arrivato a un passo, mi turba e mi fa andare via con questo rammarico". Lo ha detto Manuel Pasqual nella conferenza stampa di ieri al Franchi, un modo per salutare la piazza dopo che la società gli ha comunicato che non gli rinnoverà il contratto.

"Ci tengo a ringraziare innanzitutto la famiglia Della Valle, che mi ha permesso di fare la migliore cosa al mondo in una città bellissima, in cui ho piantato radici e fatto figli -ha aggiunto Pasqual -. Ringrazio la città con tutti i suoi tifosi perché domenica 8 maggio è stata una giornata particolare. Pensavo e mi aspettavo un saluto ma così caloroso. È stato un colpo allo stomaco e al cuore. Pensavo di aver seminato bene, ma non mi aspettavo tanto affetto. La mia faccia ha raccontato molto di quella giornata. La cosa più dura è stata comunicare tutto ai miei figli, ma sarà ancora più dura quando dovremo cambiare città". "Vado via comunque da vincente lo stesso perché sono entrato nel cuore dalla gente e quello mi fa andare via con il sorriso - ha proseguito Pasqual -. Ringrazio tutti i compagni di squadra che ho avuto dal 2005 a oggi, tutti mi hanno dato qualcosa in più e colgo l'occasione anche per fare il mio applauso a Luca Toni che ha deciso di smettere. Mi dispiace perché stava continuando a fare gol e so quanto sia dura smettere, anche se lui ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Un grande bomber lascia il calcio italiano". Manuel Pasqual ha poi provato a spiegare i motivi del suo addio. "Nel calcio al giorno d'oggi i calciatori non rimangono in club solo per volontà della società. Io sarei rimasto anche perché so che posso giocare ancora due-tre anni, speravo di farlo qui. L'anno scorso avevo trovato poco spazio e ad ottobre-novembre volevo giocare, mi è stato detto che se non fossi stato contento sarei potuto andare via. Era saltata fuori una squadra ma poi è intervenuto il presidente Andrea Della Valle e mi ha trattenuto qua, dimostrandomi stima assoluta. Poi evidentemente anche la proprietà ha cambiato idea. Sapendo qual è il mio ruolo all'interno della squadra, ero consapevole che non avrei potuto giocare 50 partite in una stagione. Se dovevo essere considerato un peso, o restare perché l'opinione pubblica era a mio favore, allora no, preferisco andare via. Quando Andrea Della Valle mi ha comunicato che non sarei rientrato nel progetto tecnico, mi ha abbracciato e io l'ho accettato. Mi è dispiaciuto che chi ha preso quesdta decisione non mi ha detto nulla".

"Spero che Paulo Sousa riesca a fare bene con questa squadra perché dall'anno prossimo avrà in me un tifoso in più. La fascia di capitano? Mi è stata tolta e mi è stata ridata per le 350 partite con la Fiorentina. Non so perché mi era stata tolta, spero non per il mio carattere, anche perché del mio carattere ne vado fiero. Ho sempre detto le cose in faccia a tutti in questa società". Chiusura sul suo futuro: "Io all'Empoli? Non c'è nulla al momento perché speravo fino all'ultimo di poter continuare qui. Non escludo l'opzione di andare all'estero, vaglierò tutti i pro e contro di tutte le possibilità. Metterò una data di scadenza per prendere la mia decisione futura, non voglio arrivare al 30 agosto".

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