Gino Bartali, 'Ginettaccio', sarà cittadino onorario di Israele. Ad annunciare l'onore postumo al grande campione italiano è stato ieri Yad Vashem, il museo della Shoà di Gerusalemme, che gia' nel 2013 nominò Bartali 'Giusto tra le nazioni' per aver contribuito a salvare 800 ebrei durante l'occupazione nazista.
Sotto il sellino della sua bici, in apparenti allenamenti su e giù per l'Italia centrale, Bartali d'accordo con la Curia di Firenze, diretta dall'arcivescovo Elia Angelo Dalla Costa, nascondeva documenti essenziali per gli ebrei nascosti. La sua opera, insieme a quella di altri 500 italiani compreso Dalla Costa, ha riscattato in parte l'onore di un'Italia alleata dei tedeschi, deturpata dalle Leggi Razziste e dalle persecuzioni.
All'uomo "campione nello sport" la nomina di cittadino onorario dello stato ebraico sarà consegnata il 2 maggio prossimo in una cerimonia allo Yad Vashem, a due giorni dalla partenza del Giro di Italia 2018 in programma il 4 maggio da Gerusalemme.
"La legge sui Giusti tra le Nazioni - ha spiegato il portavoce del Museo Simmy Allen confermando l'anticipazione del sito 'Pagine ebraiche' - consente a Yad Vashem la prerogativa di conferire anche, in casi particolari, una cittadinanza onoraria di Israele a chi fosse ancora in vita, oppure postuma ai suoi congiunti".
"Si tratta - ha aggiunto - di una procedura "molto rara" e che "viene usata con il contagocce".
L'ultimo caso che si ricorda a Yad Vashem risale al 2007, undici anni fa. La cerimonia - organizzata secondo Allen insieme all'Ambasciata italiana in Israele e a cui parteciperà anche un rappresentante della famiglia di Bartali - vedrà anche un'esibizione dei ciclisti che parteciperanno al Giro di Italia e subito dopo ci sarà il conferimento della cittadinanza onoraria postuma.
Due giorni dopo al via il Giro, dedicato a Bartali: la prima tappa sarà una corsa a cronometro in città, la seconda da Tel Aviv a Haifa e ritorno, la terza fino alla punta estrema di Israele, Eilat, dopo aver percorso il deserto.
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