“Vogliamo conoscere nomi e cognomi di chi ha concesso le autorizzazioni urbanistiche necessarie a trasformare una serie di uffici in un dormitorio per extracomunitari ed immigrati.
L’amministrazione comunale, interpellata da alcuni cittadini della zona, ha detto di non essere neppure a conoscenza di ciò che stava avvenendo in via De Bosis, a Peretola, quindi chi ha concesso il cambio di destinazione d’uso per l’immobile?”. Questo è quanto chiede il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli, che ieri sera ha incontrato alcuni cittadini di via De Bosis, proprio di fronte all’immobile che nei prossimi giorni diventerà l’ennesimo centro di accoglienza per richiedenti asilo della nostra città e della nostra regione.
“La giunta fiorentina - attacca Torselli - dice di essere all’oscuro di tutto, cosa peraltro impossibile, ma guardacaso questo centro di accoglienza, così come accade in alcuni comuni limitrofi, vedi Calenzano, viene realizzato in quattro e quattr’otto ed aperto a ridosso di ferragosto, quando i consigli comunali sono chiusi e molti cittadini sono in vacanza. Chi è sicuro della bontà delle proprie azioni, le fa alla luce del sole, non di nascosto e a ridosso di ferragosto; Nardella ed il PD, agendo in questa maniera e trincerandosi dietro il più assurdo dei ’non sappiamo nulla’, dimostrano quello che ogni giorno è sempre più sotto gli occhi di tutti, ovvero che hanno perso completamente il consenso della gente. Senza considerare che Peretola (così come Brozzi, Quaracchi e Le Piagge) ha già ‘pagato abbastanza dazio’ tra insediamenti abusivi di rom, palazzi occupati, illegalità e microcriminalità diffuse, inceneritore, eccetera… Per meritarsi anche il centro di accoglienza e per giunta a due passi da una scuola!”.
“Non crediamo - conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia - neppure a mezza parola della giunta comunale che dice di non essere al corrente di ciò che sta accedendo in via De Bosis, ma se fosse vero che a Palazzo Vecchio non sapevano niente, la situazione sarebbe doppiamente grave! Chi avrebbe concesso il permesso di trasformare degli uffici, con affaccio vetrato sulla pubblica via ed a 50 metri scarsi da una scuola, in un centro di accoglienza per richiedenti asilo? Chi avrebbe dato il permesso per il cambio di destinazione d’uso? A chi sarebbero stati comunicati i lavori idraulici, elettrici e di muratura fatti all’interno dell’edificio? Ma soprattutto: se quegli uffici fossero stati di proprietà di un cittadino qualunque, questi avrebbe ottenuto il permesso dal sindaco Nardella per trasformarli in abitazioni?”.
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