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6 e 7 ottobre

Ciclo Mozart al Teatro Goldoni di Firenze

Federico Maria Sardelli dirige l'Orchestra del Maggio
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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

La stagione sinfonica del Maggio che celebra il 90° della fondazione della grande Orchestra - dopo l’avvio del ciclo Mahler/Schubert del 4 ottobre  - continua al Teatro Goldoni di FIrenze con un doppio appuntamento il 6 e il 7 ottobre alle ore 20 con il Ciclo Mozart; sul podio dell’Orchestra del Maggio il maestro Federico Maria Sardelli.

In programma musiche dedicate al classicismo viennese ma non solo, di Jean-Férry Rebel, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Joseph Haydn e Ludwig van Beethoven. Come nelle due stagioni precedenti del Ciclo Mozart, i programmi sono costruiti attorno al salisburghese ma rendendo protagonisti con lui, gli altri compositori a Mozart più o meno contemporanei. Il ciclo mira, oltre a comporre l’affresco sinfonico e concertistico di Mozart, a presentare anche compositori meno noti alla ribalta del grande pubblico ma che hanno contribuito a costruire un clima musicale e un patrimonio molto ricco al quale Mozart stesso, essendone circondato, ha attinto per le sue composizioni.

Posto unico 15 euro.

 

Il programma:

JEAN-FÉRRY REBEL
Dalla Suite Les Eléments: Le Chaos, Le Feu

WOLFGANG AMADEUS MOZART
Sinfonia in mi bemolle maggiore K. 132
Allegro / Andante / Minuetto e Trio / Allegro

FRANZ JOSEPH HAYDN
Sinfonia in sol maggiore
Hob. I:100 Militare
Adagio. Allegro / Allegretto / Minuetto: Moderato e Trio / Finale: Presto

LUDWIG VAN BEETHOVEN
Die Geschöpfe von Prometheus,
Ouverture op. 43

 

 

Jean-Férry Rebel
Aprono la serata due brani - Le Chaos e Le Feu - del poco conosciuto compositore e violinista barocco Jean-Férry Rebel. Bambino prodigio, allievo di Jean-Baptiste Lully, primo violino dell’Académie Royale de Musique, nonché compositore di corte di Luigi XIV, Rebel fu musicista originale e innovativo, tra i primi a comporre Sonate in stile italiano e a introdurre ardite dissonanze nelle sue composizioni rivelandosi anticipatore dei tempi. Ne è esempio il brano iniziale della suite Les Élémens, florilegio di dieci numeri musicali che descrivono la creazione del mondo a partire dal Caos primordiale. Ne Le Chaos appunto, Rebel usa le dissonanze e particolari accostamenti timbrici per rappresentare l’iniziale disordine di Terra, Aria, Acqua e Fuoco. Seguono i movimenti dedicati ai quattro elementi, tra cui Le Feu, nella forma della Ciaccona.

 

Wolfgang Amadeus Mozart
Nell’estate del 1772 il sedicenne Mozart porta a compimento tre Sinfonie (KV 132, 133 e 134) aggiungendo altri nuovi brani a un catalogo di composizioni già copioso per un adolescente. Secondo i piani dell’ambizioso padre Leopold, che andarono in fumo per il mancato appoggio dell’imperatrice, questo avrebbe consentito al talentuoso figlio di proporsi a una corte come maestro di cappella e ottenere così un prestigioso e ben rimunerato incarico ufficiale. Composta a Salisburgo nel luglio di quell’anno, la Sinfonia in mi bemolle maggiore KV 132, prevede un organico di due oboi, quattro corni e archi. I quattro movimenti per impianto e struttura seguono le regole della sinfonia classica e mostrano la freschezza e la gioia tipiche dei lavori giovanili mozartiani. Il primo tema dell’Allegro sarà riutilizzato in seguito da Mozart nel Concerto per pianoforte e orchestra in mi bemolle maggiore KV 482.

 

Franz Joseph Haydn
Eseguita a Londra in occasione del sessantaduesimo compleanno di Haydn, la Sinfonia n. 100 in sol maggiore conquistò immediatamente il favore del pubblico. Il successo era in parte dovuto all’elemento sonoro militaresco, di moda all’epoca, che contraddistingue gran parte dell’opera e che in breve la rese nota con l’appellativo di “Sinfonia militare”. Innegabili sono la baldanza e il piglio marziale con cui si muovono i temi dei tre tempi - Allegretto, Minuetto e Presto finale - preceduti dall’Andante iniziale. Marce e ritmi di parata sono poi sottolineati dal noto drappello delle percussioni in uso nelle bande turche - piatti, triangolo e grancassa - a cui Haydn aggiunge i timpani e il timbro squillante delle trombe, sbandierando uno scintillante e festoso campionario di tutte le risorse sonore disponibili al suo tempo.

 

Ludwig van Beethoven
Il balletto Le Creature di Prometeo op. 43 è il frutto della collaborazione di Beethoven e Salvatore Viganò, il noto coreografo napoletano maestro di danza alla corte di Vienna. Lusingato dall’invito di una celebrità internazionale della danza come Viganò, Beethoven accettò l’incarico, anche se sarà l’ultimo in questo genere. Il soggetto eroico doveva essergli sicuramente gradito; alla base del balletto vi è infatti il mito dell’impavido Prometeo che dona all’umanità il fuoco sottratto agli dei, facendosi portatore di progresso. La breve Ouverture si apre con sette accordi a piena orchestra, a cui seguono i due temi ricchi di slancio e brio dell’Allegro che si rincorrono tra contrasti dinamici.

 

 

Il maestro Sardelli:
Federico Maria Sardelli ha fondato nel 1984 l’orchestra barocca Modo Antiquo con cui svolge attività concertistica in tutto il mondo. È direttore principale dell’Accademia Barocca di Santa Cecilia ed è ospite regolare dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. È direttore ospite dell’Orchestra Filarmonica di Torino, Orquestra de la Comunitat Valenciana, Gewandhaus di Lipsia, Staatskapelle Halle, Kammerakademie Potsdam, Russian State Orchestra, Moscow State Chamber Orchestra. Ha diretto nelle più importanti sale d’Europa, fra cui il Concertgebouw Amsterdam, il Théâtre des Champs-Élysées a Parigi, la Tchaikovsky Concert Hall di Mosca e l’Auditorium Parco della Musica a Roma. Ha inciso per Naïve, Deutsche Grammophon e Sony. Ha al suo attivo più di quaranta incisioni discografiche, sempre in veste direttore e di solista. Due volte nominée ai Grammy Awards (1997, 2000), Federico Maria Sardelli è un protagonista della rinascita del teatro musicale vivaldiano dei nostri tempi: sue sono le prime rappresentazioni, incisioni ed edizioni di numerose opere inedite di Vivaldi. È membro del comitato scientifico dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione G. Cini di Venezia, per il quale ha pubblicato molti saggi e volumi monografici e numerosissime sono le sue pubblicazioni musicali e musicologiche, edite da Bärenreiter, Ricordi, SPES e Fondazione G. Cini. Nel luglio 2007 Peter Ryom lo ha incaricato di continuare la sua monumentale opera di catalogazione della musica di Antonio Vivaldi e da quel momento Federico Maria Sardelli è il responsabile del Vivaldi Werkverzeichnis (RV). La Regione Toscana lo ha insignito, “per l’eclettismo artistico e lo spessore culturale evidenti”, della sua più alta onorificenza, il Gonfalone d’Argento. Nel 2015 il suo romanzo L’affare Vivaldi (Sellerio) ha vinto il Premio Comisso per la narrativa ed è diventato un bestseller, tradotto in molte lingue. Federico Maria Sardelli è anche pittore, incisore ed autore satirico; ma questa è un’altra storia.

 

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