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"Scalfari e Casini dicono che se vado dalla Merkel la faccio ridere? Io dico che quello sarebbe gia' un bel risultato. Comunque meglio di quando ci andavano gli amici loro e poi quando tornavano piangevamo noi": in questo modo Matteo Renzi, ieri, ha risposto alle critiche nel corso del suo intervento alla Fiera di Bergamo. Nei giorni scorsi gli organizzatori avevano pensato per l'intervento del sindaco di Firenze di affittare il grande Palacreberg, poi, per timori di avere vuoti in platea, hanno ripiegato prima sul teatro Donizetti e infine su una sala da mille posti nella struttura fieristica. Timori inutili: la gente ha riempito non solo la sala ma anche il grande atrio in cui e' stato piazzato un maxischermo.
Renzi e' arrivato in orario dopo avere fatto una tappa lungo la strada: "Mi sono fermato a Pontida - ha raccontato - Volevo un caffe', l'ho chiesto al vetro ma sono stato tentato di chiederlo all'ampolla. Questa cosa dell'ampolla del Dio Po mi ossessiona: chissa' cosa direi a uno che mi si presentasse davanti con l'ampolla del Dio Arno". Renzi e' stato accolto da Giorgio Gori: i due si sono platealmente abbracciati, quasi a smentire le insistenti voci di un allontamento di cui si e' parlato nei giorni scorsi. Il sindaco di Firenze ha ripercorso i temi dei discorsi delle sue precedenti tappe, mostrando spezzoni con la sua imitazione di Crozza, il vecchio che ripete "Ricordati che devi morire" in un film di Troisi ("quello mi ricorda i dirigenti del centrosinistra", ha chiosato Renzi) e una scena di un film di Muccino in cui Will Smith incita il figlio a inseguire i propri sogni. "Qui a Bergamo siamo in una terra in cui la Lega e il Pdl hanno avuto grossi consensi - ha detto Renzi - Li hanno avuti con promesse che non hanno mantenuto. E adesso ci dicono che non possiamo dire a loro di votarci? Non possiamo mica farli restare fermi in giro. Loro sono portatori di esigenze che dobbiamo portare portare sulle nostre posizioni".
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