Interessantissima inchiesta di Emanuele Baldi, pubblicata oggi sulle pagine de La Nazione. L'attento cronista ha scovato un documento di Palazzo Vecchio dove sono riassunti i canoni di locazione di alcuni fondi di proprietà del Comune, dove i conduttori svogono attività assai redditizie. Beh, analizzando le cifre dei canoni d'affitto, spuntano cifre da capogiro, ma non perché eccessive, bensì per quanto sono convenienti.
Si scopre, ad esempio, che un noto bar del Piazzale Michelangelo paga un canone annuo il cui totale è pari ad una sola mensilità che il conduttore del Caffè Gilli paga mensilmente al locatore (che in questo caso è un privato). Il Comune, oltretutto, non è coerente nemmeno con se stesso, difatti dal documento risulta che per fondi della stessa metratura e nella stessa zona, siano applicate tariffe assai diverse. Viene da chiedersi, leggendo l'articolo, come mai ci siano tutte queste stranezze, la cosa certa è che i conti non tornano: addirittura ci sono dei fondi che pagano mensilmente una cifra equivalente all'affitto di un box auto in zona semicentrale, ma sono 80 metri quadri.
L'inchiesta annuncia nuovi sviluppi... QUI l'articolo de La Nazione
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