Da quanto appreso da IlSitodiFirenze.it, il Pubblico Ministero Luigi Bocciolini ha presentato ricorso alla Corte d'Appello contro la sentenza del Giudice Barbara Bilosi per la morte di Riccardo Magherini, avvenuta il 3 marzo 2014 a Firenze durante un fermo dei Carabinieri. Nelle sue conclusioni il PM, che attualmente è sostituto procuratore generale proprio alla Corte d'Appello fiorentina, chiede di confermare le condanne ed aumentare le pene ai Carabinieri, tre dei quali già condannati in primo grado con pene da 7 a 8 mesi per omicidio colposo, e di giudicare colpevoli anche i volontari della Croce Rossa Italiana assolti in primo grado.
Nel suo ricorso il dottor Bocciolini, sottolineando la "grande precisione" con cui il giudice ha ricostruito gli eventi di quella notte, condividendo l'azione compiuta così come ricostruita dal ritiene che la "condotta colposa" dei tre carabinieri (l'assoluzione di Ascenzi non è stata impugnata), sia stata "diversa e più grave di quella ritenuta dal Giudice" che "li ha condannati ad una pena che appare troppo esigua", appellandosi anche sulle assoluzioni delle volontarie Cri Claudia Matta e Janeta Mitrea, per quest'ultima lo stesso pm aveva chiesto l'assoluzione in aula.
Il pubblico ministero ritiene sbagliata la conclusione del giudice sull' "addebito colposo" ai militari "limitato a pochissimi minuti", infatti scrive nel ricorso, "non si è ritenuto conto della condotta commissiva" dei militari proprio in tutto il tempo (1.31 -1.44) in cui lo hanno tenuto "prono e ammanettato" senza ricevere risposte. Infatti, spiega Bocciolini, "non lo hanno posto nella condizione di poter respirare liberamente, di tal che la sofferenza asfittica, concausa del decesso, deve necessariamente essere a loro addebitata" sia "sotto il profilo della colpa generica (negligenza e imperizia)" sia "sotto il profilo della colpa specifica (inosservanza della circolare)".
Diverse le conclusioni del pm sulle assoluzioni delle volontarie della Croce Rossa, Bocciolini infatti contesta al giudice "lo scenario non sicuro" che non ha consentito ai volontari di intervenire adeguatamente con le manovre di valutazione di Riccardo Magherini ormai incosciente da vari minuti, e lo fa citando numerose testimonianze presenti in sentenza. Secondo il pm le volontarie sarebbero potuto tranquillamente intervenire e non lo hanno fatto. "La Matta non ha fatto niente" scrive l'accusa nel ricorso che punta il dito sulla responsabilità dei volontari, in particolare della giovane donna assolta con formula piena nella sentenza dello scorso luglio.
"La colpa della Matta è quindi duplice e più grave di quella della Mitrea" conclude il pm prima di chiedere la conferma della condanna dei tre carabinieri, Castellano, Corni e Della Porta, ma aumentando le pene inflitte in primo grado e di condannare anche le due volontarie Cri.
Notizia in aggiornamento
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