“Gli stadi nuovi e più funzionali sono una cosa molto importante e noi faremo la nostra parte. Dobbiamo fare un salto di qualità, lun ulteriore sforzo affinchè i giovani e le famiglie si riapproprino dello stadio, dove vedere una partita è tutt’altra cosa rispetto alla tv, perché la partita è una festa di popolo”: sono le parole del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che ha annunciato l'impegno del Viminale nella “seconda fase” del lavoro tra forze di polizia e società calcistiche per debellare
la violenza negli stadi, nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta ieri mattina a Roma. Organizzata dall’Associazione nazionale funzionari di Polizia, la manifestazione ha fornito l’occasione per un dibattito di estrema attualità.
Per un saluto introduttivo hanno preso la parola Enzo Marco Letizia, segretario nazionale A.N.F.P., Roberto Massucci, autore del libro, Antonio Manganelli, capo della Polizia, e Anna Maria Cancellieri, Ministro dell’Interno. Al dibattito, moderato dal capo redattore di Rai Sport Marco Mazzocchi, sono intervenuti il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e il capo della Polizia Antonio Manganelli. Presenti, inoltre, il sottosegretario all’Interno Carlo De Stefano, il vice capo di Gabinetto vicario Vincenzo Cardellicchio, il questore di Roma Francesco Tagliente, il nuovo presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive Pasquale Ciullo, il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, l’onorevole Alfredo Mantovano, l’onorevole Emanuele Fiano, alla presenza dei ragazzi delle scuole superiori “Righi” e “Sereni”.
Le attività di contrasto alla violenza negli stadi stanno producendo interessanti risultati. Innanzitutto, una generale riduzione del numero degli incidenti nel corso delle manifestazioni sportive e un calo degli arresti e delle denunce. Inoltre, una maggiore presenza sugli spalti, soprattutto degli spettatori che seguono il campionato di serie B. Proprio in questi incontri, però, si registrano più casi di violenza con feriti. Ancora in controtendenza rispetto alla serie A, dove prevale la logica della sicurezza partecipata, nella categoria minore cresce l’impiego delle forze di sicurezza. Dai dati forniti dall’Osservatorio emerge che complessivamente sono stati emessi 4.747 provvedimenti DASPO, 1.059 solo in questa stagione. La tessera del tifoso si conferma un successo, avendo superato il milione di emissioni.
Congratulandosi con le società di calcio che sono riuscite a staccare ogni tipo di legame con gli ultra, il Ministro Cancellieri ha dichiarato: «Dall'anno zero, quello in cui è stato ucciso l'ispettore di Polizia Filippo Raciti, sono stati fatti passi da gigante». Lo stesso tema è stato affrontato dal presidente della Figc Abete: “Contro la violenza negli stadi – ha dichiarato – è stato fatto un passo avanti decisivo e determinante, ma non
bisogna fermarsi. Ogni soggetto coinvolto, per il suo ruolo, ha il dovere di far sì che certi episodi non accadano più”.
Abete ha poi ringraziato le forze di Polizia per l'impegno dimostrato in
questi anni e ha garantito che la Federazione è a disposizione per portare avanti il discorso. “Il mondo del calcio – ha continuato - per gli interessi che muove, è fisiologicamente sotto attenzione della criminalità organizzata e dunque tutti abbiamo il dovere di mettere un
argine a questa situazione”.
Per il capo della Polizia Manganelli il sogno è uno stadio senza forze di polizia e senza divisori in cui la sicurezza sia garantita esclusivamente da addetti alla sicurezza delle società sportive.
Nel corso dell’evento, è stato presentato il libro “La sicurezza negli stadi” curato dal segretario dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive Roberto Massucci e da Nicola Gallo, funzionario di Polizia in servizio presso la questura di Ravenna. Il volume contiene i contributi di magistrati, docenti universitari e psicologi di Polizia che hanno voluto contribuire alla diffusione della cultura della sicurezza e della legalità.
«La sicurezza nelle manifestazioni sportive – ha osservato il segretario dell'Osservatorio Massucci - non può e non deve essere un problema solo della Polizia, ogni soggetto coinvolto deve assumersi le proprie responsabilità».
Infine sono stati premiati Daniele Bartoli, studente dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” e Claudia Uggeri del Liceo Scientifico Augusto Righi per i migliori slogan e i migliori elaborati sul tifo pulito e sui valori dello sport.
fonte: figc.it
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