Attenzione. Non fate leggere questa notizia alle persone che credono nello Stato italiano. Che si alzano ogni mattina per andare a lavorare. Non lo fate leggere a quei 35enni che non avranno mai la pensione pagata dall'Inps. Non lo fate leggere a chi vive di illusioni, o si comporta per bene. Siamo di fronte al ridicolo.
Perchè c'è anche una truffa all'Inps nell'inchiesta Affari di Famiglia della Procura di Firenze che ha stroncato l'azione criminale al Caffè Curtatone dei fratelli Sutera, Renato e Giovanni, esponenti di Cosa Nostra in Toscana, e che vede con loro altri due arrestati, un trafficante albanese ed un criminale spagnolo, oltre ad altri otto indagati.
I due mafiosi cercavano di non farsi mancare niente e pianificavano nei dettagli qualsiasi tipo di operazione illecita, che poteva portare introiti nelle loro tasche. E' il caso del raggiro per ottenere l'indennità di disoccupazione dall'Inps. E ci riescono.
Infatti dalle carte in mano agli inquirenti è stato accertato che Renato Sutera e Elton Hoxha (prestanome indagato) sono riusciti ad ottenere l'assegno di disoccupazione; mentre l'ergastolano Giovanni si è dovuto arrendere solo per un cavillo burocratico che non gli ha permesso di truffare lo Stato.
L'operazione architettata, scrivono gli investigatori, dimostra la “loro scaltrezza e la loro spregiudicatezza, considerato che proprio dalla commissione di un altro reato (intestazione fittizia del bene mediante schermatura di società di comodo) riescono a trarre un ulteriore illecito beneficio”.
L'idea dei due fratelli per aggirare l'Inps è apparentemente semplice. Infatti, Renato e Giovanni Sutera, sfruttando proprio le chiusure delle società che avevano creato per gestire il Curtatone, si fanno licenziare per giusta causa (chiusura attività) e richiedono l’erogazione delle NASPI.
Renato viene 'assunto' fittiziamente, ed in maniera retroattiva, dalla Caffè Italia, l'ultima società dei Sutera creata con Luigi Morelli (indagato) per gestire il bar e ora in fallimento.
Mentre Giovanni decide di licenziarsi dalla solita società con Morelli, e prestare la propria opera all’interno del Curtatone senza assicurazione, visto che è proprietario del 5% delle quote societarie.
Incredibilmente, la domanda di Renato Sutera viene accolta dall'Inps, “condecorrenza dal 27.01.2017 e fino al 18.05.2018, ricevendo al 30.06.2017 un importo complessivo di euro 2.925,45 lordi (Euro 2894.21 netti)”.
Mentre quella del fratello Giovanni non avrà buon esito perchè l'ergastolano “non aveva ottemperato alla presentazione della dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo, entro i 30 giorni previsti dalla normativa vigente”.
E' lui la mente burocratica del gruppo, e sempre Giovanni Sutera riuscirà a far ottenere l'indennità di disoccupazione anche al loro prestanome albanese Elton Hoxha. L'uomo, intercettato, è pienamente consapevole di non aver alcun diritto alla disoccupazione, anche perchè svolge un altro lavoro.
Il prestanome, nonostante fosse stato assunto da Morelli e Sutera come aiuto cuoco, in verità ripara cucine, frigoriferi, lavastoviglie e condizionatori. Eppure anche Xoxha riceve l'assegno dall'Inps. Infatti, “nel periodo compreso tra il 18.04.2017 ed il 02.08.2017 ha percepito, a titolo d'indennità di disoccupazione, la somma di euro 1995,89 (lorda)”.
Inoltre, per concludere la truffa, e la beffa, gli investigatori annotano che “per quanto riguarda SUTERA Renato, che ha dichiarato di aver lavorato alle dipendenze della MELA SRL fino al 30.11.2016 (..), sebbene possa apparire superfluo, (..) nel corso di numerosissimi servizi di o.c.p. l’indagato non è mai stato visto prestare alcuna attività lavorativa all’interno del Bar Pasticceria Curtatone, ove egli si recava, soltanto saltuariamente, esclusivamente per incontrare soggetti a lui noti”.
“Per quanto riguarda invece SUTERA Giovanni – scrivono ancora gli investigatori - se pur è vero che egli non è riuscito nell’intento di percepire indebitamente l’indennità di disoccupazione, e che quindi l’ipotesi di reato è limitata al tentativo, va comunque precisato che (..), egli non ha mai cessato di prestare la propria attività lavorativa all’interno del Bar Pasticceria Curtatone”.
Accade a Firenze. Accade per davvero.
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