La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio del direttore generale di Estar Monica Piovi, di una dirigente dell'ente e di un imprenditore, nell'ambito dell'inchiesta sull'acquisizione da parte della centrale unica di acquisto per le Aziende sanitarie toscane di 200 ventilatori polmonari, comprati per la somma di 7 milioni di euro e che non sarebbero stati consegnati entro il termine previsto.
I reati ipotizzati a carico degli indagati sono, a vario titolo, quelli di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. Inizio dell'udienza preliminare il 12 ottobre prossimo.
Secondo le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, Estar avrebbe avviato una trattativa privata per acquistare 200 ventilatori polmonari dalla società Assoservizi srl con sede in provincia di Milano. Il pagamento dei macchinari da parte di Estar sarebbe stato effettuato in un'unica soluzione il 23 marzo con un bonifico da 7 milioni di euro.
I ventilatori tuttavia non sarebbero stati consegnati entro il termine previsto, fissato per il 27 marzo 2020. Sempre in base alle indagini, tre giorni dopo, il 30 marzo 2020, Estar avrebbe emesso una delibera, firmata dal dg Monica Piovi, in cui stabiliva che avrebbe pagato alla Assoservizi i ventilatori: in questo nodo, per l'accusa, si sarebbe affermato il falso poichè l'acquisto era già stato effettuato.
Sempre in base a quanto accertato dagli inquirenti, contemporaneamente alla trattativa privata con la ditta di Milano, Estar avrebbe indetto una gara ristretta per l'acquisto dei ventilatori polmonari, convocando alcune ditte. Una delle offerte sarebbe stata giudicata idonea ma, sostiene l'accusa, Estar non l'avrebbe accettata perchè aveva già acquistato i macchinari dalla Assoservizi.
Per gli inquirenti, in una delibera - sempre del 30 marzo - il direttore area attrezzature di Estar, Marta Bravi, avrebbe motivato la mancata accettazione dell'offerta a sua volta affermando il falso, ossia che il fabbisogno regionale sarebbe stato coperto dalle forniture della protezione civile in realtà inadeguate.
Così facendo, per l'accusa avrebbe nascosto l'acquisto dalla Assoservizi, avvenuto con pagamento anticipato, in assenza di delibera e senza effettuare controlli sulla società fornitrice. Nell'inchiesta risultano indagate per falso Piovi e Bravi, per inadempienza in pubbliche forniture Giovanni Mondelli, titolare di Assoservizi.
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