Condannare tutti i sette rom accusati, con pene dai 9 ai 22 anni per omicidio volontario con dolo eventuale, tentato omicidio e violenza privata.
È questa la richiesta del pm Tommaso Coletta nel corso della sua requisitoria nel processo per la morte di Duccio Dini, il 29enne fiorentino ucciso in via Canova durante un inseguimento tra famiglie rom del campo nomadi del Poderaccio.
Nello specifico sono stati chiesti 22 anni per Kjamuran Amet, 21 e 6 mesi per Remzi Amet, Remzi Mustafa, Dehran Mustafa e Antonio Mustafa, 9 anni per Kole Amet ed Emin Gani, accusati soltanto del tentato omicidio del loro connazionale Bajram Rufat, 43 anni, sposato con la figlia di Amet Remzi.
Duccio Dini "fu vittima incolpevole, vittima sacrificale di una incultura", "una incultura Rom", "una incultura zingara" basata "su un senso troppo forte della famiglia e su un atteggiamento di spregio verso la figura femminile". Ha detto il pm Tommaso Coletta nella prima fase della sua requisitoria. "Andate a sentenza non per vendicare Duccio Dini", ha aggiunto il pm Coletta rivolto alla corte.
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