Ancora molti capitoli dovranno essere scritti per raccontare l'inchiesta sugli affari dei fratelli Sutera e dei loro sodali al Caffè Curtatone di Firenze. Ma se ci fosse ancora bisogno di comprendere la mentalità delle persone coinvolte, basterebbe leggere poche righe, messe nero su bianco dagli investigatori che intercettano Renato Sutera.
E' soltanto uno dei tanti episodi che caratterizzano la cultura criminale e sprezzante dei Sutera. In particolare di Renato Sutera. Perchè se il fratello Giovanni scappa per non incontrare il sindaco di Firenze, Dario Nardella, in visita ai commercianti della zona, “l’intima, profonda ed immodifìcabile natura mafiosa di Renato Sutera” emerge tutta, quando il direttore del bar Curtatone arriva all'aeroporto di Palemo-Punta Raisi.
Sutera è in auto in compagnia del nipote, quando commenta il fatto che lo scalo è intitolato alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati trucidati dalla mafia.
“Quei due crasti! Quei due crasti di Falcone e di Borsellino... morti crasti dove sono![...]crasti erano in vita e crasti sono in morte! ... Falcone e Borsellino... potessero crepare ancora altre dieci volte”. Il termine “crasti”, annotano gli investigatori, in gergo palermitano, significa cornuti.
Renato Sutera conosce e frequenta vari pluripregiudicati appartenenti alla criminalità organizzata, sia calabrese che siciliana, oltre ai contatti con trafficanti di droga albanesi. Nel corso dell’indagine le conoscenze e frequentazioni dell'uomo sono state ampiamente documentate, in particolare con boss del calibro di Michele Micalizzi, mafioso di Mondello e Partanna, Raimondo Giuseppe Romano, affiliato al clan di Cosa Nostra dei "gelesi" e Domenico Lentini, quest'ultimo legato alla cosca di ‘ndrangheta Pesce-Bellocco di Rosamo (RC);
La spregiudicata spavalderia di Sutera spicca soprattutto quando parla con i suoi sodali. Il siciliano si vanta delle sue azioni e ritiene di aver raggiunto una addirittura una sorta di “maturità criminale”. Ne parla con il ristoratore, e prestanome indagato, Massimiliano Marconi e gli ricorda con nostalgia gli anni in cui sparava e veniva arrestato continuamente.
SUTERA R.: ...poi una persona che dopo 35 anni riesce ad avere ancora i contatti ...perché io ancora...giù... [...] ...io non ho nessun tipo di problemi... [...] sono io che mi tengo lontano [...] ...appena sentono il mio nome mi invitano ...mi mandano a chiamare ...mi vogliono [...] ...se entro in piazza ...i ragazzini mi seguono!... [...] ...però che bei tempi ...ci tornerei subito ...ma che me ne frega se ci sparavamo e ci ammazzavamo e mi arrestavano sempre ...ma che me ne frega ...che tempi che erano quelli! [...] che tempi ...che combinavamo mamma mia ...ora questi quattro maiali di albanesi si sentono pericolosi ...uh!!! arrivavano nel mio quartiere ai miei tempi ...si spara!! ...(ride) ...erano gli anni di piombo […].
Lo stesso tono ostentato di potere e onnipotenza di Sutera, emerge dai dialoghi con Luigi Morelli, imprenditore ed ex politico, indagato nell'inchiesta, che galvanizzato dalla nomina a coordinatore provinciale dell’UDC, fantastica la sua scalata politica. Con Sutera che lo asseconda e che si impegnerà per il successo politico dell'uomo. Morelli arriva addirittura “a non escludere di esser nominato sottosegretario alla Difesa o agli Interni" e, quindi, “...comandare Polizia e Carabinieri ”.
MORELLI:...ma io 200 tessere in una settimana da solo?... no quando mai le hanno fatte
SUTERA R.:...mai... non esiste... no siamo maturati e siamo ora sappiamo dove mettere le mani... oggi sappiamo dove mettere le mani e dobbiamo solo definire i ruoli
MORELLI:...ma se... ma se... ma se io lavorassi bene... che lavoro con Roma... vado a comprarmeli... faccio due cose... che vengono fuori... abbiamo sempre avuto i sottosegretari alla Difesa qui... sempre... e aveva il 1-2%... era il peggiore d’Italia lui... come risultati elettorali la Toscana era... eh... è escluso che io un domani possa fare il sottosegretario aoli Interni o alla Difesa? e comandi Polizia e Carabinieri?
SUTERA R.:.......(ride)... mamma mia
MORELLI:... è escluso?... c'era la fava del Bosi... lo abbiamo cacciato via... capito?... metti tu arrivi per 5 anni ad avere un ruolo in quel modo là..
SUTERA R.:... sei arrivato...
MORELLI:...non ci... NON CI ROMPE I COGLIONI NESSUNO!..
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