Furibonda aggressione in piazza dei Ciompi, che fa la politica?

di Christian Campigli - La rissa che ha visto coinvolti sette immigrati africani in piazza dei Ciompi è solo la logica conseguenza di una politica folle.

Ha dei colpevoli, facilmente identificabili in coloro i quali, per mesi, ci hanno raccontato che l'accoglienza era una scelta ovvia, giusta, doverosa. E che respingere chi arrivava sulle nostre coste era un atto disumano, vile, delinquenziale. Ovviamente si trattava di una narrazione quantomeno parziale. Che non teneva conto di tre elementi indispensabili per un'analisi oggettiva del problema.

Ci si integra solo se si accettano le usanze e le tradizioni della nazione nella quale si arriva. E se si riesce a trovare un lavoro. Che ci assicura dignità, ma soprattutto ci regala una retribuzione. La soluzione alternativa è rubare, spacciare e delinquere. Non esiste una terza via. In Italia la disoccupazione è al 14,8%.

Anche un ragazzino al primo esame di economia politica riesce a capire come la forza lavoro sia l'ultima necessità che abbiamo. Far sbarcare 600mila immigrati africani ha portato, come era ampliamente prevedibile, un autentico esercito di disperati nelle nostre città. Pronti a tutto pur di sopravvivere. La situazione di piazza dei Ciompi è nota a chiunque abiti a Firenze.

Chi si sorprende o ha la coda di paglia o è cieco. Si è tolto un mercatino storico per far posto ad un restilyng tanto bello quanto inutile. Ad ogni ora del giorno gli spacciatori africani sono liberi di “lavorare”. E poco importa se l'imam del centro islamico ha più volte chiesto attenzione per il rione e maggiore sicurezza. Un grido, quello di Izzedin, rimasto inascoltato.

Ora in città c'è paura. E questo dirompente sentimento verrà certamente usato in campagna elettorale. Un confronto, quello di maggio, che ogni giorno di più sembra zoppo.

Perché se da una parte Dario Nardella parte forte della conclusione (seppur con un anno esatto di ritardo) delle due linee della tramvia, dall'altra il centrodestra discute, si confronta, propone. In una parola, arranca. Il parto sul nome del candidato sembra interminabile. E anche gli elettori del pd, delusi per le scelte poco incisive sul tema della sicurezza, non vedono un'alternativa degna di tal nome.

Una situazione di stallo che rischia di nuocere alla città. Firenze non merita spettacoli indecorosi come quello di ieri sera.

Christian Campigli