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Distanziometro e limiti orari a giochi non sono efficaci: il parere di Morisi (Università di Firenze)

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

E’ di pochissimi giorni fa la notizia della prima sospensione dell’attività di una sala giochi in via Pratese, rea di non aver rispettato gli orari di chiusura previsti dall’ordinanza del Comune di Firenze. Secondo quanto stabilito dal regolamento, gli esercizi che ospitano esclusivamente slot machine devono rimanere serrati tra le 18:00 e le 24:00, mentre per i locali che offrono anche Bingo la chiusura deve avvenire tra le 13:00 e le 19:00. La sala in oggetto è stata trovata aperta per ben due volte al di fuori degli orari consentiti e questo ha fatto scattare il provvedimento di sospensione dell’attività per 3 giornate.

 

 

Ma, mentre il Comune si attiva per fare rispettare l’ordinanza, in altri luoghi si discute della reale efficacia, come strumenti di lotta al GAP, delle cosiddette misure di limitazione dell’offerta, quali appunto le limitazione dell’orario di funzionamento dei giochi o il distanziometro.

 

 

Nel mondo del gioco a distanza, il tema del gioco responsabile e del contrasto alle azzardopatie è trattato in modo completamente differente. Nei casinò legali che trovate recensiti su https://www.nuovicasino.it, i giocatori hanno la possibilità di stabilire i propri limiti di spesa e di perdita e hanno accesso a questionari di autovalutazione che consentono di avere una prima misura del proprio approccio al gioco. Unitamente a questo, l’accesso ai giochi è vietato ai minori grazie ad un meccanismo che richiede l’invio di un documento di identità per poter completare l’apertura di un conto gioco.

 

 

Una critica alle misure di limitazione dell’offerta è venuta anche dal professor Massimo Morisi dell’Università di Firenze, durante il suo intervento alla presentazione del progetto Ascob (Associazione Nazionale Concessionari Bingo) sul gioco responsabile, tenutosi nel capoluogo Toscano. L’ordinario di Scienza politica ha infatti ricordato che, in passato, ogni volta che sono stati adottati approcci improntati al proibizionismo gli effetti sono stati controproducenti ed hanno portato allo sviluppo di un’economia sommersa.

 

 

La posizione del professor Morisi non è certo una novità nel dibattito sul gioco d’azzardo e sulle misure legislative adottate recentemente nel nostro Paese, non ultimo il divieto totale di pubblicità al gioco previsto dal Decreto Dignità. Sono infatti numerosi gli esperti del settore che temono che impedire agli operatori di gioco presenti sul territorio e ai casinò online autorizzati di promuoversi e farsi conoscere dal pubblico dei giocatori, possa tradursi in un regalo fatto all’illegalità e alla criminalità organizzata.

 

 

All’interno dell’evento di cui sopra, il presidente di Ascob, Salvatore Barbieri, ha sottolineato come i concessionari sentano fortemente la responsabilità di promuovere il gioco responsabile e di fornire al legislatore strumenti che siano efficaci nella lotta al gioco patologico, mettendo da parte posizioni demagogiche o assolutiste.

 

 

Anche Pierpaolo Barretta, ex sottosegretario all’Economia, si è espresso in maniera critica rispetto all’approccio al tema espresso dall’attuale governo. Baretta ha evidenziato come nella legislatura precedente si fosse lavorato per trovare un “equilibrio tra sensibilità sociale e settore industriale, tutelando il cittadino.” Tale approccio aveva portato ad una riduzione del 35% degli apparecchi di gioco sul territorio e alla costruzione di un accordo tra Stato e Enti Locali, all’interno della Conferenza Unificata. Non si trattava quindi di arrivare solo a ordinanze di limitazione degli orari di funzionamento degli apparecchi ma di cercare un approccio che potesse unire la tutela della salute pubblica con quella della libera impresa. L’attuale governo ha invece scelto di approvare una legge di bilancio che punta sull’aumento del prelievo fiscale per scoraggiare gli imprenditori, senza però proporre nulla di concreto in materia di contrasto alle azzardopatie o di promozione del gioco responsabile.

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