Dietro la tragica morte di Niccolò Ciatti, ucciso in una discoteca di Lloret de Mar, ci sarebbe l'ombra dell'Obshina, la mafia cecena che domina la Costa Brava insieme ai clan russi e georgiani. Lo scrive il giornalista Roberto Saviano sulle pagine de L'Espresso, in una lunga analisi degli equilibri e del mondo criminale spagnolo.
"La Costa Brava" scrive Saviano "è completamente controllata e monopolizzata dalle organizzazioni mafiose dell’est e in particolar modo russe e l’Organizacija, la struttura delle organizzazioni mafiose dell’ex Urss, "è il primo datore di lavoro nel mercato turistico della Spagna del sud". Inoltre, scrive ancora Saviano, la maggior parte dei locali in quel territorio in particolare sono sotto il dominio della mafia cecena, georgiana e delle famiglie di San Pietroburgo".
Perché i ceceni sono così importanti? Il giornalista napoletano spiega che "la mafia cecena è diventata negli anni potentissima grazie a un servizio di trasporto dell’eroina afgana che arriva fino a controllare in forma monopolistica i porti ciprioti" con un "gettito di cash che i ceceni hanno versato in Costa Brava dalla fine degli anni Novanta a oggi".
Un'organizzazione tra le "più feroci al mondo", che "fornisce spessissimo manovalanza di uomini che lavorano come buttafuori o controllori dello spaccio nel territorio, e quando sono in “libera uscita” sono esseri violentissimi".
E purtroppo i video di quella notte, con il tragico epilogo, lasciano poco spazio all'immaginazione. Saviano spiega come le organizzazioni criminali abbiano "riciclato i soldi in ristoranti, comprato hotel, monopolizzato in toto il divertimentificio della Costa Brava" e "i ceceni che lo hanno ammazzato meritano indagini approfondite e non banali accuse di rissa". Al momento, solo uno dei tre giovani fermati, Rassoul Bissultanov, è in carcere, mentre i due suoi amici sono stati scarcerati il giorno dopo l'arresto.
Ma nel suo editoriale Saviano punta il dito contro la Spagna, e lo fa senza giri di parole. "La mafia cecena costringe all’estorsione la totalità dei locali, che paga il pizzo sotto forma di consulenze a società di polizia privata, guardiania, gestione dei parcheggi" e "la Spagna ignora completamente questo problema".
Un atto d'accusa chiarissimo al governo spagnolo, perché "nelle vicende spagnole del sud conta di più il Circolo dei fratelli di San Pietroburgo (potente clan egemonizzato da Semion Moghilevic) che il ministro degli interni".
La violenza atroce che ha ucciso Niccolò Ciatti merita giustizia. E se "dietro questa violenza, in realtà, c’è un intero territorio ormai fuori controllo", intervenga il governo italiano. Perché Niccolò poteva essere il figlio, il fratello e l'amico di chiunque legga questo articolo.
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