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lunedì, 18 marzo 2013 - 06:01
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Sanità Toscana

Ad ogni esame 10 euro; contro la gabella-ticket la protesta a Careggi

La replica dell'assessore Marroni: "Serve a garantire il diritto alla salute per tutti"
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Tra le tasse è sicuramente tra le più odiate, perché colpisce nel momento in cui si è più deboli e perché da molti viene percepita come pretestuosa, un modo per fare cassa. La decisione presa dalla Regione Toscana e resa esecutiva da questa estate riguarda tutti gli esami di diagnostica per immagine che cioè necessitano della digitalizzazione: per ogni radiografia, ecografia,  risonanza magnetica, tomografia computerizzato (più nota come T.C.) o scintigrafia viene richiesta la tassa di 10 euro. Il nuovo ticket che va così ad aggiungersi a quello normale viene richiesto indipendentemente dal reddito, fatte salve alcune categorie esenti.

Oggi il presidio di protesta con volantinaggio organizzato dai consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e Paolo Marcheschi insieme alla collega del Gruppo Misto Marina Staccioli.

“Si tratta di una tassa ingiusta e crudelle, un balzello in stile medioevale istituito con la scusa della digitalizzazione, in realtà serve solo per pareggiare i conti di una mala gestione della sanità che in Toscana sta facendo registrare buchi ovunque” dichiara Giovanni  Donzelli.Una “tassa della malattia” la definisce Donzelli che punta il dito contro “la mala gestione” del comparto sanitario da parte dei dirigenti regionali, il consigliere tira in ballo il caso di Massa e il noto buco di bilancio di circa 500 milioni,  per il quale è indagato l’allora assessore alla sanità Enrico Rossi, oggi Presidente della Regione Toscana e la Asl di Siena guidata al tempo da Laura Benedetto, oggi moglie di Rossi, anche in questo caso ci sarebbero 50 milioni che non tornano.
E’ notizia di quattro giorni fa poi che la Procura ha deciso di aprire un fascicolo di indagine sulla Asl di Firenze, un’ indagine ‘esplorativa’ che al momento non annota indagati né ipotesi di reato. Ma il sospetto è che quanto successo nella Asl di Massa possa essersi ripetuto anche altrove o che perlomeno esistesse un modus operandi.

La replica dell’assessore alla Sanità Luigi Marroni non si fa attendere e taccia i colleghi di opposizione di “speculazione politica”: “Voglio ricordare che siamo stati obbligati a introdurre nuovi ticket, nell’estate 2011, dalla manovra del governo Berlusconi .  Abbiamo scelto comunque il male minore e, nella rimodulazione dei ticket in Toscana ci siamo fatti guidare, come sempre, dal principio di equità, cercando di continuare a tutelare le fasce più deboli e chiedendo di più a chi ha di più. Ci rendiamo conto delle difficoiltà dei cittadini, e non possiamo permettere che si faccia speculazione politica su un argomento importante come questo e in una situazione così delicata, proprio da parte di chi ha introdotto i ticket”. L’assessore Marroni ribadisce che l’imposizione di tale tassa serve  per “continuare a garantire, in una fase di forte riduzione del finanziamento al Fondo sanitario voluta dal governo, il diritto alla salute per tutti i cittadini”. E ricorda anche quali sono le categorie esenti: “invalidi di guerra, civili e del lavoro, ciechi, disoccupati”. Non  i malati di tumori, però, che fino a 3 tac l’anno le devono pagare tutte, dalla quarta in poi il contributo non è dovuto.

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