Via Forlanini, prostituta denuncia suoi aguzzini. Dieci arresti - Video

Con l'operazione "Rishikim", la polizia ha posto fine ad un giro di prostituzione che si sviluppava nella città di Firenze, ormai da anni, tra via Forlanini e viale Guidoni.

Alle prime ore dell’alba, la Polizia di Stato di Firenze ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Firenze (dott. Francesco Bagnai), su richiesta della locale Procura della Repubblica (dott. Leopoldo De Gregorio), nei confronti di dieci cittadini albanesi – otto uomini e due donne di età compresa tra i 42 e i 20 anni – accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di giovani ragazze, anch’esse albanesi.

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Firenze, sotto la direzione della Procura della Repubblica fiorentina, ha preso le mosse dalla denuncia di una delle ragazze, ripetutamente minacciata da altre giovani donne – sue connazionali – affinché si spostasse dal tratto di strada fiorentino in cui era solita prostituirsi.

Grazie a specifici servizi di osservazione degli investigatori della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione, sono stati raccolti i primi elementi dai quali si è potuto evincere come vi fosse, secondo gli inquirenti, una vera e propria attività di controllo, da parte di alcuni degli indagati, sul giro di prostituzione nella zona tra via Forlanini e viale Guidoni.

Le ulteriori attività investigative hanno consentito di accertare che uno degli indagati, ancorché detenuto in un carcere albanese, ha continuato a mantenere contatti e a gestire, attraverso i suoi complici, l’attività di prostituzione delle giovani donne albanesi nella zona nord della città, arrivando addirittura ad essere informato, quasi in tempo reale, se le ragazze che lavoravano per lui erano o meno uscite in strada a prostituirsi e a che ora avevano terminato la loro “attività lavorativa”.

“Amico” era il termine utilizzato da alcuni degli indagati per riferirsi alle ragazze.

Nel corso delle indagini è emerso come vi fosse una vera e propria mappa delle zone di lavoro delle giovani prostitute, a ognuna delle quali era assegnato uno spazio ben preciso dal quale non potevano spostarsi senza il preventivo benestare.

In particolare, tre degli attuali destinatari della misura cautelare sarebbero, secondo gli investigatori, i principali gestori dell’attività di prostituzione nel tratto di strada tra via Forlanini e viale Guidoni.

Dai trecento ai cinquecento euro mensili il “canone” che ciascuna ragazza doveva pagare per la propria porzione di strada.

Il quadro che emerge dalle indagini, inoltre, evidenzia come spesso fosse sottilissima, per le giovani ragazze, la linea di confine tra l’essere vittime e, a loro volta, “carnefici” di altre giovani prostitute meno esperte.

Degli otto indagati accusasti di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, sette sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere e uno - una donna- della misura dell’obbligo di dimora.

Gli altri due indagati - un uomo e una donna - accusati solo di favoreggiamento della prostituzione, sono stati sottoposti alla misura, rispettivamente, dell’obbligo di dimora e degli arresti domiciliari.

Nel video della Polizia di Stato le operazioni odierne