"Allo zingaro glielo dici, sono la moglie di Vittorio. Non rompere il cazzo". A parlare è Vittorio Sergi, 50enne dipendente di Sas, la Società di Servizi alla Strada, interamente partecipata dal Comune di Firenze, che gestisce il controllo della sosta nei parcheggi pubblici a pagamento, mentre consiglia alla moglie un parcheggio in piazza della Libertà, non sapendo di essere intercettato dagli inquirenti.
E' solo una delle numerosissime conversazioni telefoniche finite nell'ordinanza del gip del Tribunale di Firenze che ieri ha convalidato l'arresto per 12 persone tra funzionari, dipendenti, ausiliari della sosta di Sas oltre ad una banda di parcheggiatori abusivi con base in piazza Vittorio Veneto. Le accuse vanno dall'associazione per delinquere, fino a truffa, estorsione, tentata estorsione, abuso d'ufficio, corruzione e corruzione elettorale.
CABINA DI REGIA DENTRO SAS - Un'associazione a delinquere ben consolidata, che vedeva la cabina di regia proprio all'interno degli uffici della partecipata del Comune di Firenze. In particolare, Nicola Raimondo, capo dei controllori della sosta, Vittorio Sergi, controllore SaS, e Beatrice Chiaverini, anche lei addetta al controllo della sosta, (i primi due sono finiti in carcere, mentre la donna è stata posta ai domiciliari, ndr), avrebbero ricoperto i ruoli apicali nell'organizzazione dell'attività criminale.
32 episodi contestati alla 'banda' dei parcheggiatori. Una fotografia chiarissima che delinea uno spaccato di assoluta miseria culturale. Dagli atti in mano agli investigatori emergono infatti le abitudini del gruppo, finalizzate al continuo guadagno anche di cifre apparentemente irrisorie, che dimostrano l'incessante bramosia di soldi, favori e impunità tra funzionari, dipendenti e ausiliari della sosta di Sas.
Tra i vari casi si registrano anche alcuni episodi al limite tra la criminalità e il surreale.
PROFUMI DOLCE E GABBANA - Come nel caso di un profumiere che, per farsi riconoscere dagli ausiliari della sosta 'amici', che non gli avrebbero fatto alcuna multa, posizionava una confezione di profumo in bella vista sul cruscotto della propria auto. Sempre il commerciante, per non pagare il ticket del parcheggio, vende al controllore Vittorio Sergi un profumo di Dolce e Gabbana a prezzo di favore (35 euro anzichè 100 euro).
OLIO E PANETTONE - E' sempre Sergi che in un'altra occasione riceverà un panettone e una bottiglia d'olio da un dipendente Fideuram, come ringraziamento dei parcheggi non pagati.
TRUFFA ASSICURAZIONE PER TV ROTTA - Ma il controllore SaS non sembrava aver timore di nulla, neanche della frode assicurativa che la Procura di Firenze gli contesta con la moglie e la Chiaverini. L'episodio tratteggia in maniera inequivocabile la spregiudicatezza dei soggetti indagati.
Sergi infatti denuncia all'assicurazione che i suoi figli hanno rotto il televisione della collega Chiaverini, ma secondo gli investigatori si tratterebbe di un falso del controllore per intascare il premio assicurativo della polizza che ha stipulato contro danni a terzi arrecati dai propri figli. In realtà, secondo gli inquirenti, la moglie di Sergi avrebbe rotto il televisore e poi i coniugi si sarebbero accordati con la collega per redigere una falsa testimonianza a conferma del fatto e incassare il premio assicurativo.
'PIZZO' DAI PARCHEGGIATORI ABUSIVI - Vittorio Sergi voleva il 'pizzo' da tutti i parcheggiatori abusivi. Lo spiega lui stesso parlando, chiaramente, al telefono con una collega. "Ora metto su come un'associazione, se tu vuoi partecipare. Si va a chiedere il pizzo a tutti gli abusivi che c'è a Firenze, tutti eh, non se ne grazia uno. Se vuoi stare, paghi il pizzo, 10 euro al giorno".
Inoltre secondo quanto emerso sarebbe stato visto dagli investigatori mentre prendeva soldi dai parcheggiatori abusivi. "Ora mi date tutti 10 euro al giorno", dice l'uomo in una delle conversazioni con uno degli abusivi. Le sue insistenze avrebbero creato perfino malumori nella 'banda del parcheggio', come si autodefinivano i parcheggiatori abusivi. "Questo mo' sta rompendo", dicono conversando tra loro, "vuole sapere tutti i giorni quanto abbiamo fatto, non ce la faccio più".
"BIGLIETTI PER I CONCERTI IN CAMBIO DI VOTI" - Ed è ancora Sergi il protagonista di una promessa di voto, costata l'accusa di corruzione elettorale a Jacopo Vicini, membro dello staff della segreteria del sindaco di Firenze (ieri è stato perquisito e gli è stato sequestrato il cellulare, ndr).
In questo caso, a Sergi servivano due biglietti per il concerto dei TheGiornalisti, sold out, che Vicini gli avrebbe procurato in omaggio, secondo l'accusa, in cambio della promessa di votarlo alle future elezioni comunali. Va precisato che Vicini non è stato candidato alle ultime elezioni amministrative e questo particolare emerge anche dalla intercettazioni in mano agli inquirenti.
Tuttavia nel corso di una telefonata, è proprio Nicola Raimondo, capo dei controllori della sosta di SaS e ora in carcere, che era il tramite per la richiesta dei biglietti di Sergi, che racconta alla moglie che Vicini non sarà più candidato alle amministrative 2019 per volontà del sindaco Nardella, il quale gli avrebbe chiesto un passo indietro dopo il rinvio a giudizio nell'inchiesta Piscinopoli.
Un particolare, quello della mancata candidatura, che se dapprima rallegra Raimondo ("va a capo della segreteria, a capo di tutto [..] allora a noi quasi ci conviene, anche meglio eh che fare consigliere"), poi lo indispettisce quando Vicini non gli procura i biglietti per Fiorentina Juventus ("Ti volevo dire.. hai visto Jacopino, il nostro amico? me l'ha tirata in culo. Dice di non avere i biglietti in tribuna per la Juve, capito? hai visto? 'un si candida 'un c'ha più bisogno").
MULTE STRAPPATE E BUTTATE NEL WC - Proprio Raimondo è stato ripreso da una telecamera nascosta dagli investigatori mentre nel suo ufficio straccia una multa per fare un favore a un conoscente. Il video è agli atti dell'inchiesta. Per l'accusa, dopo aver strappato il verbale il funzionario lo avrebbe buttato nel bagno, nel wc, per non lasciare tracce.
FAVORI A DIPENDENTI SAS E AGENTE POLIZIA MUNICIPALE - C'è da dire che i favori all'interno di SaS erano abituali, come dimostrato dalle varie telefonate, ricevute dagli indagati, per archiviare le multe elevate dai controllori alla sosta. Nell'ordinanza di arresto se ne contano davvero molte. "Senti un po' me la puoi sistemare una multa?". E ancora, "senti scusa, in Savonarola hai bombato un mio amico, si può fare qualcosa?". Oppure, "senti avrei bisogno di un piacere, hai fatto una multina al mio compagno.. te me lo puoi fare questo piacere?".
La risposta ovviamente era sempre "sì", in cambio di "un caffè" o qualsiasi altro benefit possibile immaginabile. La risposta è affermativa anche quando sarà un ispettore della Polizia Municipale a chiedere il solito favore di archiviare la multa.
Illegalità senza sosta.
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