“A una settimana dal disastro del Lungarno Torrigiani, oggi in Consiglio Comunale ci è stato riproposto il classico spettacolo del rimpallo di responsabilità – ha esordito la consigliera Scaletti de La Firenze Viva in occasione della comunicazione del Sindaco sulla vicenda - un classico, un evergreen.
La comunicazione del Sindaco Nardella, poi, non ha aggiunto nulla a quanto già letto sui giornali dei giorni scorsi. Casomai qualche furba omissione insieme allo sfacciato tentativo di chiamarsi comunque fuori, insieme al suo predecessore.
Una relazione più simile ad un mattinale di polizia che ad una valutazione politica sull’accaduto, sulle origini e sulle cause, e l’individuazione delle responsabilità.
Perché una cosa è certa: stavolta non si possono attribuire le colpa al meteo o al destino.
Del resto era stato lo stesso Sindaco a dichiarare pubblicamente l’esistenza di 'un errore umano'. Cosa che non abbiamo sentito ribadire oggi.
Attenderemo con pazienza anche il disvelamento di questa verità.
In questa sede – ha aggiunto Scaletti – quello che già da oggi dobbiamo far emergere non sono certo le responsabilità penali (se ce ne son state o dovessero essercene lo stabilirà un giudice non certo il Consiglio Comunale) o amministrative (per questo si dovranno avviare le verifiche interne ai vari soggetti pubblici coinvolti nella vicenda).
Qui e ora, serve soltanto discutere delle responsabilità politiche. Perché questo è il nostro ruolo e il nostro compito.
E non per addossare la colpa al Sindaco che ne porta già molte o a qualcun altro della Giunta.
Parlo di una responsabilità politica, di una responsabilità oggettiva – ha sottolineato Scaletti - perché voi mi avete insegnato che questa c’è sempre e sempre va ricercata.
Mi vengono alla mente diversi episodi, ma mi limito a quando sei anni fa cadde un muro nell’area archeologica di Pompei e il Pd con Dario Franceschini, attuale Ministro dei beni culturali chiese e ottenne, insieme agli ex Ministri Giovanna Melandri e Valter Veltroni, le dimissioni di Sandro Bondi dalla carica 'per responsabilità oggettiva'.
Non ho sentito un mea culpa e conseguenti dimissioni da parte del ministro Franceschini per il crollo del lungarno Torrigiani. Né mozioni di sfiducia da parte della maggioranza a Firenze verso il Sindaco.
Ebbene, non mi sarei aspettata le dimissioni di Nardella. Mi sarei aspettata parole di scuse verso la città e della convocazione di un consiglio straordinario per non avere i tempi contingentati, come oggi.
Avremmo così potuto provare insieme, maggioranza e opposizioni, a individuare problemi e soluzioni, responsabilità. E soprattutto definire chi pagherà il danno, che non è rappresentato soltanto da quella voragine aperta a fianco dell’Arno.
Invece, 'sopire, sopire, sopire…' è stata da subito la parola d’ordine. Che però non è stata sufficiente a risparmiarci la figuraccia a livello mondiale.
Già, chi pagherà? Il Sindaco ha garantito che non saranno i cittadini perché provvederà Pubbliacqua.
Come se questa non fosse partecipata dal Comune e i suoi soldi non fossero quelli che già preleva direttamente dalle tasche dei cittadini.
Quando si parla di responsabilità – ha concluso la Scaletti - si parla anche di serietà ed questa l’accusa più pesante cui Il Sindaco e tutta la Giunta e la maggioranza in consiglio comunale sono chiamati a dare una risposta.
Serietà! Perché non lo siete stati in questi giorni e nemmeno oggi, imponendo modalità e tempi di discussione che non si confanno con la gravità di quanto accaduto. Non è serio e non fa onore al sindaco cercare tra gli ultimi di Publiacqua il colpevole. Ma per questo, alla fine, oltre che esserci 'un giudice a Berlino' ci sarà la valutazione dei Fiorentini che hanno assistito attoniti alla loro città, al loro centro, patrimonio mondiale dell'Unesco così poco amato tanto da dedicargli una comunicazione in consiglio comunale insieme a quella Leopolda e dei cantieri della tramvia. Senza dargli neanche la dignità di un consiglio straordinario e interamente dedicato. Povera Firenze".
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