"Ferrovie è pronta al passaggio di superficie" dei treni veloci a Firenze.
"Ce lo hanno spiegato informalmente. Il punto è che hanno problemi politici: c'e' un pezzo di governance che sta adducendo motivazioni superate da tempo". Lo rivela Alberto Ziparo, docente di pianificazione dei trasporti all'Università di Firenze e coordinatore del gruppo di lavoro sugli impatti del sottoattraversamento. Lo stesso Ziparo che, a fianco di altri due docenti, Giorgio Pizziolo e Roberto Budini Gattai, ha curato il 'disegno' alternativo dell'opera, la via in superficie. "Il problema qual è? Tutti i subappaltanti di Condotte", la società subentrata a Coopsette e guida dell'Ati incaricata della realizzazione dell'opera, "lavorano nel progetto di superficie". Tutti "tranne due categorie: movimento terra ed escavatori. Mi pare un assurdo inaccettabile che lo sfascio del centro di Firenze e il destino dei fiorentini sia legato agli impegni evidentemente presi con queste categorie". Anche perché, continua, il dibattito sulla funzionalità del sottoattraversamento "è costellato da una serie di falsità".
Si parla, spiega Ziparo, dei pendolari "ma i tecnici hanno spiegato che il collo di bottiglia sta a Rovezzano, a sud di Campo di Marte". C'è poi il capitolo delle penali, "altra bufala", aggiunge secco il professore. "Non esiste un problema penali perché- spiega- il general contractor non cambia, è Condotte e resta Condotte. Inoltre non c'è mai stato un problema di penali nella legge obiettivo". Il perché sta nella prassi: "Lo Stato ogni anno appalta circa 20 miliardi a una quindicina di imprese e nessuno si mette a litigare per alcune centinaia di milioni di euro, si mettono sempre d'accordo". Per questo "nella storia delle grandi opere italiane non c'è mai stata penale, neppure per il mancato ponte sullo stretto di Messina".
Poi Ziparo entra nel tecnico, partendo da un dato, la "cancellazione della Foster, che già di per sé è un fatto positivo". Tuttavia nel dibattito che si sta sviluppando "tutti si dimenticano che il progetto è stato rimesso in discussione per gli impatti ambientali del tunnel che sono molto più grandi di quelli della stessa Foster". Un progetto "ormai radiografato" in cui "Ferrovie, per poter andare avanti, ha fatto stime minime sugli effetti nel sottosuolo legati agli scavi e agli spostamenti di terra. Nonostante tutto ha descritto degli impatti rilevanti. Se avesse usato i coefficienti medi, quelli che si usano sempre in questi studi, avrebbe descritto una situazione di disastro".
Per questo "abbiamo studiato i sei binari di superficie, così da garantirne due indipendenti per l'alta velocità". Una soluzione "ampiamente soddisfacente, visto che da Ferrovie ci dicono che il sesto binario, oggi, sarebbe già un lusso. Basterebbe il quinto coadiuvato dalle nuove tecnologie in digitale". Non solo: così "tolti di mezzo di due tunnel, parleremmo di un'opera da circa 400-450 milioni di euro". E qui Ziparo chiude facendo il conto: "Tre miliardi di euro il costo stimato complessivo, Foster e sottoattraversamento; leva 800 milioni della Foster. Resterebbero 2,2 miliardi per la cura del ferro a Firenze e per realizzare la metropolitana su ferro per tutta l'area metropolitana fiorentina". (Agenzia DIRE).
Intanto sempre ieri l’Università di Firenze (LAPEI/DiDA) e le associazioni ambientiste fiorentine hanno scritto al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e al Sindaco di Firenze, Dario Nardella, per chiedere un incontro ed illustrargli i progetti alternativi.
"L’abbandono del progetto di Passante AV - si legge su http://notavfirenze.blogspot.it/ - è la sanzione di quanto sostenuto da tempo dalle associazioni stesse: il progetto di sottoattraversamento fiorentino è oggettivamente insostenibile da un punto di vista economico, ambientale, trasportistico.
Negli anni passati il gruppo di tecnici, coordinato dal professor Alberto Ziparo, non ha solo analizzato il progetto che si sta abbandonando, ma ha disegnato scenari che possono essere utili per risolvere il problema sia dei treni AV, sia dei treni regionali e metropolitani.
Per l’individuazione della stazione dei treni a lungo percorso (quelli che non terminano o nascono da Firenze) c’è la proposta di situarla nella zona prossima all’attuale fermata Firenze Statuto, dove ci sarebbero gli spazi sufficienti per nuovi binari e marciapiedi, dove i locali inutilizzati dell’ex deposito locomotive (ottimo esempio di archeologia industriale da recuperare) potrebbero ospitare i servizi per i viaggiatori; il terrapieno su cui poggia la sede ferroviaria potrebbe essere utilizzato ricavandone varchi che mettano in collegamento tra loro varie parti della città e queste con le infrastrutture di mobilità su ferro.
La vicinanza alla stazione di Santa Maria Novella potrebbe consentire con questa collegamenti di tipo aeroportuale con tapis roulant e un rapido collegamento con tutte le direttrici del servizio regionale prevedendo la fermata dei treni aventi origine o termine a Santa Maria Novella.
La richiesta di incontro vuole soprattutto riportare la progettazione della città e della sua mobilità nell’ambito locale, evitando di attendere passivamente le decisioni della Ferrovie; la collettività deve essere motore di dibattito e di programmazione del vivere e del muoversi. Nessuno conosce la città meglio di chi la abita".
Al link è possibile scaricare immagini delle proposte:
https://drive.google.com/open?id=0B0KskrB6Ru6SMWc1ZVhFU3I5LUE
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