Abusi su figlie, padre assolto dopo 7 processi in dieci anni

Era accusato di aver abusato delle due figlie di 4 e 8 anni, ma è stato assolto in via definitiva dopo 10 anni e sette processi di cui tre in Cassazione. Si conclude una lunga e controversa vicenda giudiziaria che ha riguardato un uomo di 59 anni residente in provincia di Firenze. Nei giorni scorsi la Suprema Corte ha confermato la sentenza di assoluzione, 'perchè il fatto non sussiste', pronunciata dalla corte di appello di Firenze, e ha rigettato un ricorso avanzato dalla procura generale del capoluogo toscano.

Le indagini che hanno portato al processo erano partite nel 2012, dopo la denuncia presentata dalla madre delle bimbe. In primo grado l'uomo, assistito dagli avvocati Gianluca Gambogi e Carlotta Corsani, era stato condannato in abbreviato a 7 anni e 6 mesi, pena che venne ridotta a 5 anni in appello. Nel maggio del 2015 l'annullamento in Cassazione della sentenza di secondo grado. Poi una nuova condanna in appello e un nuovo annullamento della Suprema corte in accoglimento del ricorso della difesa, per illogicità della sentenza impugnata che, spiegano i legali dell'uomo, non sarebbe stata coerente con la valutazione delle prove. Il processo è tornato così nuovamente davanti ai giudici di secondo grado che hanno deciso di riaprire l'istruttoria per ascoltare la testimonianza della madre delle piccole. Nel febbraio del 202 la sentenza di assoluzione, confermata di recente della Cassazione.

"Siamo molto contenti - affermano i difensori dell'uomo - per l'esito di questa terribile vicenda, di una vicenda pazzesca: un'odissea da non credere. In quasi 10 anni sono stati celebrati 7 processi di cui 3 per Cassazione. La Suprema Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della Procura Generale contro la sentenza di assoluzione della Corte d'Appello, dichiarandolo inammissibile, e ha messo la parola fine su questa vicenda incredibile". "Il nostro assistito - aggiungono gli avvocati Gambogi e Corsani - è un uomo che può gridare al mondo la propria innocenza, e dopo la detenzione in carcere e il lungo periodo trascorso in una struttura di accoglienza potrà riprendere una vita normale".