"L'ex vicepresidente di Banca Etruria Pierluigi Boschi, papà del Ministro per le Riforme, possiede soltanto un orto.
I risparmiatori, oltre ad essere stati derubati, vengono presi persino per il naso dagli allora amministratori dell'istituto di credito, che evidentemente hanno intestato ad altri i beni di cui erano proprietari. Ancor più grave è il fatto che fra questi ci sia anche il padre di un esponente del governo in carica che ha emesso il provvedimento 'salva-banche' che ha causato la perdita dei risparmi". E' quanto afferma il coordinatore dell'esecutivo nazionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, commentando la scelta di alcune associazioni che tutelano i risparmiatori di non costituirsi parte civile nel procedimento per ostacolo alla vigilanza, per cui oggi era in programma la prima udienza davanti al Gup, perché dalle visure effettuate risulta che "la quasi totalità degli amministratori sono nullatenenti".
"In particolare Pier Luigi Boschi risulterebbe proprietario solo di due piccoli terreni - sottolinea Donzelli - è vergognoso che quasi tutti gli ex amministratori si siano tutelati da eventuali rimborsi a cui potrebbero essere condannati sbarazzandosi di qualsiasi proprietà. Un fatto che spiega molto più di qualsiasi altro processo: oltre al danno provocato nei confronti di decine di migliaia di persone che avevano investito i propri risparmi, c'è ora anche la beffa. In tutto questo il governo tace sull'annunciato provvedimento riparatorio nei confronti dei risparmiatori, promesso e mai predisposto. Fra agevolazioni, intrecci, affari di famiglia e faccendieri, quella a cui stiamo assistendo si sta configurando sempre più come una vera e propria truffa aggravata di Renzi a danno dei cittadini - conclude Donzelli - gli italiani non meritano tutto questo e noi continueremo a batterci perché il governo vada a casa".
Aggiornamento del 11 marzo 2016 - Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere Donzelli
Pierluigi Boschi, oltre ai due terreni agricoli, possiederebbe altre proprietà. Da qui si evince che le associazioni che tutelano i risparmiatori avrebbero potuto costituirsi parte civile. L'equivoco sulla costituzione di parte civile delle associazioni delle vittime di Banca Etruria e le conseguenti notizie diffuse oggi derivano da un errore del catasto, che ha catalogato i beni di Boschi con due nomi diversi: al nome di battesimo "Pierluigi", la cui visura è stata diffusa anche alla stampa dall'associazione "Vittime del Salva banche", è attribuita la proprietà di due terreni agricoli. A "Pier Luigi", invece, sono attribuite nove proprietà. Speriamo che questo errore non comprometta la possibilità delle vittime di ottenere i risarcimenti.
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