“Non dobbiamo avere troppa esuberanza, dobbiamo iniziare con dei principi di base. Molti giocatori erano legati a Beppe, per loro è una giornata traumatica. In questo momento serve una praticità importante, non vendiamo sogni”.
Lo ha detto Cesare Prandelli, neo tecnico della Fiorentina che subentra a Giuseppe Iachini, in occasione della prima video-conferenza stampa.
È un Prandelli pragmatico, ma che non nasconde l'emozione di tornare dopo dieci anni sulla panchina viola: “Non ho messo nessuna condizione – ha spiegato parlando del suo contratto col Club gigliato - mi sono messo al servizio della società. Ho una doppia responsabilità: sono allenatore, ma anche tifoso, per due anni ho comprato gli abbonamenti. Ragionerò con i calciatori come se fossi un tifoso vero. Le cose cambiano (dopo 10 anni, ndr), ma l’amore è lo stesso. A Firenze è impossibile non avere fame. È una città molto particolare, molto esigente. Dobbiamo essere bravi a capire dove lavoriamo e cosa vuole la gente. Se riusciamo a fare questo primo passo ci verrà perdonato qualche errore che verrà fatto sicuramente. L'importante è avere grande rispetto verso la società e la tifoseria ”.
“Gli errori da non commettere – ha detto Prandelli interrogato sulle difficoltà che qualsiasi tecnico deve affrontare quando subentra a stagione iniziata – sono di non avere troppa voglia ed esuberanza, ma di iniziare con dei principi di base, pochi, ma molto chiari. Una volta acquisiti i principi basici allora possiamo entrare nei dettagli e lavorare con la possibilità di migliorare non solo un reparto e la squadra, ma anche i giocatori singoli”.
“La prima cosa che ho detto a Pradè (Direttore sportivo della Fiorentina, ndr) – ha dichiarato Prandelli - è che questa squadra ha un buon motore e bisogna cercare di farlo andare. Le basi ci sono per poter lavorare bene”.
Malgrado il contratto in scadenza a fine stagione, Prandelli guarda avanti: “C’è grande ambizione e potenzialità in questa società, che vuole fare una grande squadra ed essere all'altezza del calcio non solo nazionale, ma anche internazionale. È una sfida importante, un modo per rimettermi in gioco. So che posso rovinare un po' di equilibri, ma so che in questo percorso non sarò mai solo”.
Un pensiero anche a colui che sostituisce alla guida della prima squadra: “Ringrazio Beppe Iachini, ci siamo salutati. Ero molto imbarazzato, mai avrei pensato di essere qui al suo posto. Ho trovato - ha spiegato - la dirigenza molto coesa, decisa e determinata, è una base molto importante per iniziare un lavoro di squadra. Fino a qualche settimana fa, mai avrei pensato di poter rientrare nei papabili. Una settimana fa ho ricevuto una telefonata, era Preziosi, presidente del Genoa. Mi ha detto che sarebbero venuti a cercarmi, senza dirmi la squadra. Non sapevo nulla, mi ha detto che aveva parlato bene di me. Lo voglio ringraziare pubblicamente”, ha aggiunto l'ex ct della Nazionale.
"Gli obiettivi? La parte sinistra della classifica (dal decimo posto in su, ndr), dicono tutti. Ma – ha concluso Prandelli - dev’essere solo un punto di partenza, non di arrivo”.
D.M.
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