Omicidio Raucci, quattro condanne e un'assoluzione

Quattro condanne a 20 anni e un'assoluzione, è questa la sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Firenze, Mario Profeta, al termine del processo con rito abbreviato per l'omicidio di Giuseppe Raucci, il 48enne pratese, ucciso il 9 dicembre 2015 in un residence di Tirrenia (Pisa). Il cadavere fu trovato il giorno dopo vicino alla superstrada Firenze-Pisa-Livorno all'altezza dell'uscita di Ginestra Fiorentina (Firenze).

Il giudice ha condannato per omicidio volontario in concorso Giovanni Zaccuri, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, Emilio Tropea, Yuri Cambi e Carmine Balzano. Assolto dall'accusa di omicidio il dominicano Amin Abel Fabian Rincon, che è stato tuttavia condannato a 5 anni e 6 mesi per reati di droga.

Il pm Angela Pietroiusti aveva chiesto l'ergastolo per tutti e cinque gli imputati, ritenendo le aggravanti prevalenti sulle attenuanti che, in questo caso riteneva non dovessero essere concesse.

Inoltre, la sentenza ha stabilito numerose altre condanne per droga per 22 imputati per un totale di 153 anni. Le motivazioni fra 90 giorni.

Secondo le ricostruzioni, Raucci era coinvolto in un traffico di droga verso la Toscana come mediatore, insieme a Rincon, di una partita di cocaina da far giungere dalla Colombia e mettere a disposizione di due gruppi locali alleati, quello dei calabresi di base a Prato, con Zaccuri e Tropea, e quello dei livornesi, con Cambi e Balzano e altri complici.

Ma l'affare andò male perché a Raucci e Rincon, scesi a Roma per procurarsi il carico di stupefacente, fu consegnato zucchero anziché cocaina.

Un inganno da cui nacquero contrasti e incomprensioni fra Raucci e gli altri, culminati nell'omicidio, delitto che secondo gli inquirenti fu punitivo e compiuto con classico metodo mafioso.