"Chiamati in audizione in Commissione d'inchiesta sul Forteto, che ha aperto i propri lavori da oltre tre mesi, i vertici di Legacoop e Confcooperative stanno negando la loro partecipazione:
la Regione sospenda ogni rapporto politico ed economico con soggetti affiliati a queste due centrali di cooperative fino a che non relazioneranno sul loro atteggiamento passato e presente sulla comunità degli abusi, sgomberando il campo dai pesanti equivoci che permangono tutt'oggi". Così il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Giovanni Donzelli, che sulla questione ha presentato un ordine del giorno collegato al Documento di economia e finanza regionale 2016.
"Ancora oggi molti dei 16 condannati vivono e lavorano al Forteto, quattro membri su cinque del Cda hanno testimoniato in favore di Rodolfo Fiesoli e i suoi al recente processo - sottolinea Donzelli - è un fatto gravissimo che Legacoop - che sceglie i vertici della coop e che negli anni avrebbe dovuto controllare anche sulle condizioni di lavoro emerse dalla prima commissione regionale d'inchiesta, oltre che dalla recente sentenza - continui a fare muro. Insieme a Confcooperative ha a più riprese espresso posizioni contrarie al commissariamento della struttura, sia dopo la sentenza che dopo le relazioni degli ispettori del Ministero - aggiunge Donzelli - sostenendo ancora oggi l'insostenibile della distinzione fra cooperativa e comunità, tesi smentita dalle motivazioni dei giudici: il Forteto è una vera e propria setta, se non sarà commissariata resterà tale".
"Non vorremmo che il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, presidente nazionale di Legacoop dal 2002 al 2014, giocasse un ruolo importante da questo punto di vista, influenzando gravemente l'atteggiamento del governo e dell'intero Partito democratico - conclude Donzelli - se davvero la Regione Toscana sta dalla parte delle vittime si faccia sentire e pretenda chiarezza, imponendo la chiusura dei rubinetti politici e soprattutto economici con tutto il mondo delle cooperative".
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