Le carte da gioco sono ancora uno dei passatempi preferiti dagli italiani, ma la loro origine è ancora avvolta da un velo di mistero che sembra impossibile da risolvere. I passi in avanti nella loro diffusione sono stati fatti anche in questa nuova era tecnologica, che ha portato i giochi di carte, che prima erano disponibili solo nella loro versione fisica, anche nelle piattaforme che fanno parte di una dimensione digitale. Adesso giochi come il tressette, scopa, briscola e molti altri ancora sono disponibili anche online, a portata di clic. Tornando alla nascita delle carte da gioco, secondo diverse testimonianze la loro prima entrata in scena ha avuto luogo in Cina, intorno al X secolo. Basandoci sempre su questa versione dei fatti, le carte da gioco avrebbero fatto la loro comparsa in Europa verso la fine del XIV secolo, diffondendosi rapidamente ed assumendo forme, dimensioni e caratteristiche differenti. Ancora oggi non esiste di certo un tipo univoco di carta da gioco.
In particolar modo nel nostro paese, trattandosi di una grande tradizione, le carte da gioco presenti sono tantissime e variano a seconda del luogo in cui ci si trova. In base alle aree geografiche, infatti, a cambiare sono anche i semi e le figure. La loro storia ha vissuto anche momenti difficili e tortuosi, se ripensiamo, ad esempio, all'ordinanza parigina del 1377, che ne vietò l'utilizzo durante i giorni feriali. Allo stesso momento, a Firenze vennero bandite le naibbe, un termine che deriva dalla cultura araba con il quale venivano definite le carte da gioco. Il discorso comincia a cambiare radicalmente intorno al XV secolo, quando anche sulle figure si cominciano ad intravedere rappresentanti di famiglie regnanti, personaggi biblici, eroi di miti greci e molto altro ancora.
Solamente in seguito, come tra l'altro abbiamo già accennato in precedenza, sono nate diverse tipologie di mazzi con caratteristiche grafiche e tipografiche sensibilmente differenti. Le carte italiane vengono utilizzate prevalentemente nell'area dell'antica repubblica di Venezia, nel bergamasco e nel bolognese, ma in realtà nelle altre regioni prevale di gran lunga l'utilizzo delle carte spagnole. Tra queste rientrano le famosissime napoletane, ma anche le toscane e le fiorentine sono piuttosto note. Le ultime due hanno caratteristiche molto simili tra di loro. Le prime vengono utilizzate in tutta la regione, eccezion fatta per alcune zone appenniniche.
Il loro mazzo è composto da quaranta carte, i quattro semi sono tipicamente francesi: picche, cuori, fiori e quadri. In questo senso, si contraddistinguono da altre carte che adottano i semi spagnoli, ossia denari, coppe, bastoni e spade. Oltre all'asso e alle figure, ovvero il fante, la donna e il re, il mazzo toscano è costituito da carte che assumono un valore numerico che comprende i numeri che vanno dal 2 al 7. Le carte fiorentine, in uso solo ed esclusivamente a Firenze, sono identiche alle toscane, ma differiscono per le dimensioni. Mentre le toscane misurano 58×88 mm, infatti, le fiorentine, che sono le carte da gioco più grandi della penisola, misurano 67×101 mm.
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