Il Comune di Firenze, pur di affermare la regolarità dell’autovelox in Viale Etruria e continuare così a incassare milioni di euro di multe, è giunto addirittura a dichiarare una falsità davanti alla Cassazione.
Nel ricorso per Cassazione contro una sentenza del Tribunale di Firenze che dichiarava illegittimo quell’autovelox, il Comune ha infatti affermato che la banchina pavimentata a destra in Viale Etruria, elemento essenziale affinché tale strada possa ospitare un autovelox fisso senza la presenza dei vigili, è di “mezzo metro”. In realtà, come si vede chiaramente dalle fotografie che si allegano e come sanno bene i cittadini fiorentini, quello spazio è sostanzialmente pari ad un palmo di mano!
Come sosteniamo da ormai diversi anni, confortati anche dalla stragrande maggioranza dei giudici di pace di Firenze e in parte dal Tribunale di Firenze (contro cui il Comune ha fatto ricorso per Cassazione), Viale Etruria NON è una strada urbana di scorrimento, in quanto priva degli elementi essenziali previsti dal Codice della Strada per essere qualificata come tale. In particolare, in Viale Etruria (come anche negli altri Viali di circonvallazione) è sostanzialmente assente la banchina pavimentata a destra, uno spazio asfaltato che dovrebbe avere la funzione di proteggere lo “scorrimento” e allontanare gli ostacoli verticali (marciapiedi, pali della luce, alberi ecc.). Poiché nelle aree urbane, gli autovelox fissi possono essere installati esclusivamente sulle “strade di scorrimento”, ne consegue che l’autovelox di Viale Etruria è illegittimo. Come sono illegittimi tutti gli autovelox fissi posizionati sui Viali (Gramsci, Lavagnini, Matteotti).
Insomma, sembra proprio che il Comune le provi tutte pur di continuare a fare raffiche di multe in automatico, invece di fare un controllo capillare del territorio attraverso la presenza dei vigili. Non a caso, mentre gli autovelox automatici continuano a fare centinaia di migliaia di multe (illegittime), il parcheggio selvaggio in Ztl e persino sulle aree pedonali (p.zza Santo Spirito, Carmine, ecc.) rimane impunito.
Abbiamo presentato un esposto alle Procure della Repubblica di Firenze e di Roma per verificare la sussistenza dei reati di truffa aggravata, falso in atto pubblico ed altri reati da parte del Comune di Firenze.
Nel contempo, la Cassazione con la sentenza n. 20068/2016, rinviando la decisione al Tribunale di Firenze, ha chiarito ancora una volta che “occorre valutare le caratteristiche strutturali complessive della strada”. Ebbene, a meno che il Comune non voglia nuovamente affermare il falso pur di avere ragione, siamo convinti che nessun giudice in buona fede possa definire banchina pavimentata a destra quella strisciolina residuale di asfalto accanto al marciapiede.
COMUNICATO STAMPA DELL'ADUC
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