A metà giugno ci sarà la sentenza del processo per la tragica morte di Riccardo Magherini, il 40enne morto in Borgo San Frediano a Firenze durante un fermo dei carabinieri. Sul banco degli imputati quattro militari e tre volontari della Croce Rossa Italiana tutti accusati di omicidio colposo, con un appuntato dell'Arma che dovrà rispondere anche del reato di percosse.
Spunto di riflessione per la tavola rotonda organizzata dalla Croce Rossa di Firenze lunedì 23 maggio alle 21 nella Sala convegni del comitato fiorentino (Lungarno Soderini 11) che vedrà al centro del dibattito la responsabilità penale dei soccorritori con i rischi che corre il volontariato.
Dopo i saluti di Lorenzo Andreoni, presidente CRI del Comitato di Firenze, il delegato Cri area 6, Riccardo Bartalucci, introdurrà gli interventi del dottor Simone Cipani, specialista in Anestesia e Rianimazione che parlerà dell'importanza dei protocolli per il volontariato sanitario, e dell'avvocato Massimiliano Manzo, legale di due volontari imputati nel processo Magherini, che appunto affronterà il tema dei “rischi penali dei volontari: quando la difesa si estende ad una categoria”.
Perchè se da una parte l'Italia deve fare i conti con l'assurda e atroce morte di un uomo sotto la custodia dello Stato, sul banco degli imputati, accanto ai carabinieri, c'è anche il volontariato, fatto di uomini e donne che scelgono ogni giorno di offrire il proprio tempo agli altri.
Le “conseguenze psicologiche e i possibili rischi per i volontari a seguito di interventi a forte impatto stressogeno” sarà il tema dell'intervento di Stefania Bartoli, psicologa e psicoterapeuta, mentre Matteo Calì, giornalista e scrittore, chiuderà parlando del caso Magherini soffermandosi sulle “ultime parole di un uomo “raccolte in “un libro per riflettere”. Spazio infine anche per le domande dei partecipanti.
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