Siamo sommersi da immigrati clandestini. La situazione sta degenerando rapidamente e l’allarme sociale cresce di giorno in giorno. La gente è stufa e lo Stato non fa niente. Alcuni indigeni italici duri e puri hanno, però, acceso una luce di speranza grazie al loro fulgido esempio. Proprio ieri, in quel di Ostia, un simpatico signore - di nome Roberto Spada - ha mostrato a tutti come si difendono prole e lembo di terra. Un pericoloso giornalista,infatti, ha messo a repentaglio entrambi ponendo dei quesiti su quale, secondo la sua brillante mente, potrebbe essere la soluzione al degrado dilangante. Lo Spada non si è tirato indietro ed ha risposto con l’idioletto proprio del gruppo di parlanti a cui appartiene: i primati.
Dopo aver farfugliato alcuni incomprensibili suoni, infatti, si è reso conto di non essere in grado di formare delle parole di senso compiuto ed ha pensato di parlare in un modo chiaro ed efficace, comprensibile a tutti: una bella craniata sul setto nasale dell’inviato Rai, seguita da alcuni colpi di clava. Perché domandare è lecito e rispondere è cortesia. Finalmente un eroe che ha intenzione di porre fine al degrado sociale (quello altrui perchè lui è persona rispettabile). Nell’amplissima categoria dei primati rientrano i tarsi, i lemuri, le scimmie e l’uomo moderno.
A voi l’ingrato compito di associare lo Spada alla specie corretta. Non abbiate paura, vi do un piccolo aiuto: tutti i primati, dall'uistitì pigmeo al gorilla, hanno in comune la presenza di 5 dita su ogni zampa e la testa mobile. E su questo lo Spada ha da insegnare.
La risposta purtroppo è piaciuta a molti, tanto da scatenare una corsa alle tastiere per manifestare, sul profilo Facebook del cefalo ostiense, solidarietà e ammirazione. Direi che quest’ultimo è il fenomeno che lascia aperti gli interrogative più inquietanti. Geneticamente i primati sono imparentati con i lemuri volanti e le tupaie (non le topaie), speriamo in loro.
Paolo Sebastiani, avvocato (nessuno è perfetto!), accanito bibliofilo, ama la Storia che approfondisce con Winston, il suo bulldog inglese.
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