“La situazione dell’accampamento Rom a Querceta è fuori controllo. Dopo il caso della ragazzina costretta a prostituirsi da parte dei genitori l’intervento è ancora più urgente”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali Marina Staccioli (Gruppo Misto) e Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia), in seguito alle notizie comparse oggi sulla stampa.
“Il problema è noto già da mesi – commentano i consiglieri – ma finora non sono stati presi provvedimenti risolutivi. Anzi – aggiungono Staccioli e Marcheschi – sono stati stanziati inutilmente quasi 60mila euro da parte della Regione”. Il riferimento è al piano di rientri assistiti in patria, varato dall’Ente in collaborazione con i Comuni della Versilia. “La maggior parte delle risorse regionali (30mila euro) erano destinate ai contributi per il rimpatrio (800 euro a testa) – spiega Staccioli – mentre la restante parte doveva servire a ristrutturare abitazioni presenti sul territorio, da assegnare ai Rom che avessero deciso di restare, e contributi per l’avvio di un’impresa agricola in Romania per chi decideva di andare”.
“Peccato che i piani non siano andati come la Regione aveva pensato – continua la consigliera – e che circa metà dei cittadini Rom dell’accampamento di Querceta non abbia accettato di partire”.
“Qui non si tratta di fare discorsi razzisti o populisti – dichiarano Staccioli e Marcheschi – ma di difendere i minori, di qualunque etnia essi siano. Le Istituzioni non possono permettersi di voltarsi dall’altra parte”.
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