“Firenze Fiera, la Regione Toscana ostaggio del Comune di Firenze. Saltato l’aumento di capitale, la Giunta regionale ipotizza un esborso diretto per tirar fuori dai guai la società partecipata: saranno i proprietari della Fortezza da Basso a pagare i 153 milioni di euro necessari ai lavori”. Lo rivela il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) anticipando i contenuti della comunicazione del neoassessore Sara Nocentini iscritta all’ordine del giorno del Consiglio della prossima settimana.
“Dalla relazione dell’assessore – spiega Chiurli – emerge una situazione disastrosa circa i poli fieristici e congressuali e le relative società partecipate dalla Regione Toscana. Una voragine che non può essere spiegata semplicemente adducendo la crisi generale del setto re come giustificazione. A maggior ragione se prendiamo in considerazione tutte le risorse pubbliche investite negli ultimi 10 anni”.
“Già nel 2003 – ricorda Chiurli – la Regione Toscana aveva stanziato 82 milioni di euro per interventi straordinari sui 3 poli di Firenze, Arezzo e Carrara, che avrebbero dovuto attivare investimenti privati per 165 milioni di euro complessivi. Eppure a Firenze di quegli investimenti si è vista sì e no l’ombra”.
“Ad oggi gli interventi necessari per il polo fieristico fiorentino sono stimati in 135 milioni di euro – sottolinea il consigliere – più altri 18 milioni di manutenzione straordinaria e interventi urgenti, per un totale di 153 milioni di euro”.
“Ma con la chiusura in negativo del bilancio 2013 di Firenze Fiera che si profila all’orizzonte (la terza consecutiva), i soci pubblici non potranno procedere all’aumento di capitale (che peraltro aveva sottoscritto solo la Regi one). E allora che si fa? Ebbene, la soluzione trovata è una sola: i soldi li tireranno fuori di tasca i proprietari degli immobili Fortezza da Basso e Palacongressi e cioè ancora una volta la Regione, che ne possiede la maggioranza”.
“Comune e Provincia di Firenze, infatti – spiega il consigliere – non hanno mai avviato la procedura per il riequilibrio delle quote. E la Regione – conclude Chiurli - sarà costretta ancora una volta a metter mano alla cassa per salvare Firenze Fiera e chi l’ha ridotta a un colabrodo: ovvero, principalmente il Comune di Firenze”.
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