“È vero, dal 3 luglio 2011 non ho più la concessione di occupazione di suolo pubblico, sono abusivo, ma mi ci hanno fatto diventare”. Esordisce così il Signor Lorenzo Ciampi, titolare dell'edicola di piazza della stazione, che ieri mattina sarebbe dovuta essere rimossa dal Comune di Firenze.
Presente davanti a Santa Maria Novella dal 1966, a seguito dei lavori di riqualificazione dell'ex pensilina di Toraldo di Francia, secondo la Soprintendenza il manufatto è incompatibile con la realizzazione dei lavori programmati da Grandi Stazioni.
All vigilia della rimozione, in data 27 novembre, l'Assessore allo sviluppo economico, Sara Biagiotti, ha spiegato in una nota i motivi della rimozione, rimozione che nei fatti non è avvenuta, anche grazie all'intervento del Consigliere di opposizione Giovanni Galli che avrebbe ottenuto una proroga di un mese. Il chiosco è ancora là, ma ieri la Polizia Municipale ha chiamato i tecnici ENEL ed ha fatto interrompere la fornitura di energia elettrica, tant'è che ora i tre gestori sono costretti a chiudere all'imbrunire.
“L'Assessore Biagiotti – racconta Ciampi a Il Sito di Firenze – prima di emettere certi comunicati farebbe meglio ad informarsi. Con l'approssimarsi della scadenza della COSAP (Canone per l'occupazione permanente di spazi e aree pubbliche, ndr) mi informai presso gli uffici competenti per il rinnovo della stessa, conservo le PEC (posta elettronica certificata, ndr) che lo dimostrano, mi fu richiesto di presentare determinati documenti ed io mi mossi di conseguenza. Dato che in quel periodo c'erano i lavori per la sistemazione dell'area, gli uffici preposti mi dissero che dal 7 luglio 2011 mi avrebbero rilasciato un permesso temporaneo per l'occupazione di suolo pubblico e che quando sarebbero partiti i lavori che interessano l'area dove ora c'è l'edicola, ci saremmo spostati in una zona da noi indicata. Il 15 novembre è arrivato dalla Soprintendenza il parere contrario alla proroga di ulteriore permanenza del chiosco nell'attuale collocazione, è vero – dice Ciampi - ma io sono in possesso di una mail di un funzionario che in data 3 giugno 2013 mi preannuncia parere positivo da parte della Soprintendenza. Parere che di fatto diventa negativo in data 28 agosto 2013. A quel punto in data 6 settembre 2013 presentiamo, su esplicita richiesta, la domanda per spostare l'edicola dall'altra parte della piazza, difronte al civico numero 2. Stiamo aspettando tutte le autorizzazioni necessarie per far realizzare un nuovo chiosco che risponda ai vincoli imposti, il 29 ottobre è arrivata anche l'autorizzazione SUAP, ma siamo in attesa che si esprima la Soprintendenza e se non ci sono tutte le concessioni non possiamo certo muoverci arbitrariamente. Noi ci vogliamo spostare dove e come ci sarà indicato, ma non vogliamo essere costretti ad interrompere l'attività lavorativa: chiediamo solo questo. Invece – sottolinea Ciampi – oltre il danno la beffa: ci è stato chiesto di saldare la COSAP pregressa raddoppiandone il costo in quanto morosi, ma i bollettini per gli anni in oggetto non ce li hanno mai notificati”. “Il Sindaco Renzi non ci vuole qua, noi siamo più che disponibili a spostarci, ma prima di dare fiato alla bocca e fare certe affermazioni bisognerebbe conoscere bene i fatti, sennò – conclude stizzito Ciampi – si va tutti al Bar Marisa e lì si ragiona dicché si vole”.
Prosegue nell'incertezza e nel pressappochismo la vicenda dei tre soci che gestiscono l'edicola e per due di loro la rivendita rappresenta l'unica fonte di reddito familiare.
Ci auguriamo che prevalga il buonsenso e che la struttura resti al suo posto finché non sarà autorizzato e realizzato un nuovo chiosco da sistemare davanti al civico 2.
Quando un edificio viene occupato abusivamente il Comune accorre a fornire gli allacci di acqua potabile ed elettricità, per l'edicola del Signor Ciampi e dei suoi soci, che pagano regolarmente la fornitura, si è fatto il contrario. Se questo è buonsenso...viva l'Italia!
Donato Mongatti
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