I detenuti e le detenute di Sollicciano hanno proclamato ''lo sciopero del carrello'', cioe' del vitto passato dall'Amministrazione Penitenziaria, come sostegno al digiuno a staffetta per la legalita' nelle carceri e per superare il sovraffollamento. ''E' un segno di presa di coscienza e di rivendicazione di piena cittadinanza e soggettivita' da parte della popolazione detenuta -dice il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone - che va ricordato, ha aderito a Firenze alla raccolta di firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare, raccolta che ha ottenuto l'adesione anche da parte di ristretti in altri istituti. Anche il consigliere della Provincia di Firenze Massimo Lensi (radicale nel Gruppo Misto) e Maurizio Buzzegoli, dell'associazione radicale 'Andrea Tamburi', sostengono lo ''sciopero del vitto''. ''Appoggiamo questa iniziativa nonviolenta dei detenuti affinche' con urgenza si prendano dei seri provvedimenti - dichiarano Lensi e Buzzegoli- Le proposte della ministra Cancellieri sono solo un palliativo che non risolvera' i problemi della giustizia e del carcere: e' necessario e urgente che il Paese inizi un dibattito politico e sociale su questi temi e al tempo stesso che il Parlamento cominci a pensare ad un provvedimento di amnistia, l'unico per rientrare nei ranghi costituzionali e nelle direttive delle giurisdizioni internazionali''. I due esponenti radicali accennano quindi ai referendum radicali: ''Come forza extraparlamentare stiamo tentando di raccogliere 500.000 firme per eliminare quelle leggi criminali e criminogene e attraverso i referendum sulla 'Giustizia Giusta' far diventare questo Paese veramente democratico''.
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