Magazzino 18, lo spettacolo di Cristicchi contestato dai centri sociali

Inatteso fuori programma ieri sera al teatro Aurora di Scandicci prima di Magazzino 18, lo spettacolo di Simone Cristicchi sull'esodo istriano, duramente contestato da circa una cinquantina di militanti di centri sociali e di Firenze Antifascista che sono salite sul palco dell'esibizione esponendo uno striscione con la scritta "La storia non è una fiction. Non ricordiamo tutto" di fronte alle oltre 800 persone presenti nel teatro. Il cantante e autore dello spettacolo ha commentato sulla sua pagina facebook l'accaduto. "Nessuno dei manifestanti - ha scritto Cristicchi -ha ritenuto fosse importante assistere in prima persona a ciò che erano venuti a contestare per scoprire se stavano dicendo o no la verità". ""Dispiace - ha aggiunto - solo che tra il pubblicoci siano stati molti esuli, offesi oltremodo da questa ridicola pagliacciata". Patrizia Coletta, direttrice di Fondazione Toscana Spettacolo, ha espresso la sua solidarietà al cantante per uno spettacolo "che non è di parte" e che "racconta pezzi di vita di una storia controversa, trattata da Cristicchi con molta delicatezza e rispetto dei vari punti di vista". Anche la politica è intervenuta e Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana, ha stigmatizzato l'accaduto solidarizzando "con Cristicchi e con gli esuli" per una "irruzione disumana, non doveva essere consentita". Mentre a Scandicci sempre un rappresentante del partito della Meloni, di Crosetto e La Russa, il portavoce comunale Claudio Gemelli, apre ad "un momento di confronto con l'amministrazione in occasione della Giornata del Ricordo il prossimo 10 febbraio". "Fino a questo momento - ha proseguito Gemelli - abbiamo potuto ascoltare soltanto il silenzio della sinistra scandiccese".