Nel 2012, per il complesso dei capoluoghi, la dispersione dal momento dell'immissione in rete, al momento in cui l'acqua raggiunge l'utente finale e' pari al 33,9%. In media, dei 403 litri per abitante immessi giornalmente nella rete di distribuzione dei capoluoghi, se ne riescono ad erogare circa 267. In piu' dell'80% dei comuni la dispersione di rete e' superiore al 20%2. Lo dice l'Istat nel rapporto 'Servizi ambientali nelle citta'', spiegando che "per valutare le condizioni infrastrutturali della rete idrica dei comuni e l'efficienza del servizio delle reti di distribuzione dell'acqua per il consumo civile, si considera la dispersione della rete dell'acqua potabile". Le dispersioni di rete declinate a livello di area geografica mostrano situazioni estremamente diversificate. Al Nord sono solo 5 i comuni dove le dispersioni superano il 40% (incluso Trieste, tra i grandi comuni), al Centro la soglia si supera in 8 capoluoghi (incluso Firenze, tra i grandi comuni), mentre nel Mezzogiorno questo si verifica nel 47% dei capoluoghi (tranne Palermo, anche in tutti i grandi comuni della ripartizione). All'opposto, capoluoghi con performance particolarmente efficienti (dispersioni d'acqua pari o inferiori al 15%) sono Milano, Monza, Pavia, Lodi, Cremona e Trento al Nord, Macerata al Centro e Trapani nel Mezzogiorno. Tra i grandi comuni, oltre alla buona infrastruttura di Milano, gia' segnalata, anche a Genova, Bologna, Venezia e Verona la distribuzione dell'acqua e' comparativamente efficiente (perdite di rete comprese tra il 20 e il 30%, inferiori al valore medio), mentre le peggiori performances si riscontrano a Catania e Cagliari (con dispersioni intorno al 58%). Nel 2012, 14 comuni dichiarano di ricorrere a misure di razionamento nella distribuzione dell'acqua per uso civile domestico. Rispetto al 2011 a Latina, Chieti e a Palermo, Enna e Ragusa non si e' dovuto ricorrere a forme di riduzione o sospensione della fornitura di acqua, mentre il disservizio ha interessato nel 2012 Ascoli Piceno, Rieti e Cosenza (non coinvolti nel 2011). Progressivamente migliorata risulta la disponibilita' di acqua ad Agrigento che e' passata da 365 giorni di sospensione (nel 2011) a 179, mentre un dato particolarmente critico appare quello di Caltanissetta dove la fornitura idrica viene interamente sospesa per 180 giorni l'anno e ridotta per i restanti 186, durante i quali l'acqua e' erogata solo per alcune ore al giorno. Ulteriori criticita' si rilevano in tre capoluoghi sardi (Iglesias, Lanusei e Tempio Pausania) e a Messina, estese a tutto il territorio comunale, ma con limitazioni nella fornitura dell'acqua contenute ad alcuni periodi dell'anno; inoltre a Frosinone, Reggio Calabria e Sassari dove, su parte del territorio comunale, per accumulare acqua nei serbatoi e fare fronte alla richiesta di acqua nelle ore di maggiore consumo, per tutto il 2012 si e' reso necessario sospendere la fornitura di acqua principalmente nelle ore notturne.
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