Da martedì 8 a domenica 13 novembre la Compagnia Mauri Sturno presenta in prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze Edipo, mettendo a confronto, nella stessa sera, Edipo Re ed Edipo a Colono di Sofocle.
Una coproduzione della stessa Compagnia con la Fondazione Teatro della Toscana.
A distanza di vent’anni dal primo allestimento l’ottantaseienne Glauco Mauri torna alla tragedia greca che meglio esprime l’enigma dell’uomo contemporaneo, scegliendo di compiere un’operazione radicale: la regia di Edipo a Colono è sua, quella di Edipo Re è affidata ad Andrea Baracco.
Due registi, due generazioni a confronto, esempio di collaborazione e di continuità, oltre che condizione indispensabile per il futuro del teatro.
In scena con Glauco Mauri e Roberto Sturno ci sono Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Mauro Mandolini, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato, Paolo Benvenuto Vezzoso. Le scene e i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta. Le musiche di Edipo a Colono sono di Germano Mazzocchetti, e gli elementi sonori di Edipo Re di Giacomo Vezzani. Le luci di Alberto Biondi. Il video di Luca Brinchi, Daniele Spanò.
Anteprima dello spettacolo il 5 e 6 novembre al Teatro Era di Pontedera. Poi, dopo Firenze, in tournée in tutta Italia.
Edipo della Compagnia Mauri Sturno è il dramma di un immeritato destino, l’ineluttabile infelicità umana, la follia dell’autodistruzione in nome di una giustizia superiore alle leggi umane. Convinti che il teatro sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere”, Glauco Mauri e Andrea Baracco affrontano Sofocle per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro futuro.
Lo spettacolo, una coproduzione della stessa Compagnia con la Fondazione Teatro della Toscana, in prima nazionale al Teatro della Pergola da martedì 8 a domenica 13 novembre, è attraversato dalle diverse sensibilità registiche di Baracco per Edipo Re e Mauri per Edipo a Colono: due ambienti scenografici quasi agli antipodi per due diversissime letture registiche imprevedibili. Unico è il personaggio: Edipo di Sofocle, e unica la Compagnia e la preziosa traduzione di Dario Del Corno.
A vent’anni di distanza dal primo allestimento, l’ottantaseienne Glauco Mauri ha deciso di tornare alla tragedia greca che meglio esprime l’enigma dell’uomo contemporaneo, ritagliando per sé (sarà Tiresia nella prima ed Edipo nella seconda tragedia), Roberto Sturno (sarà Edipo nella prima e il Messo nella seconda parte) e gli altri attori (Ivan Alovisio, Elena Arvigo, Laura Garofoli, Mauro Mandolini, Roberto Manzi, Giuliano Scarpinato, Paolo Benvenuto Vezzoso) cambi di ruolo da un atto all’altro.
“Sono tornato a Edipo”, afferma Mauri, “perché in vent’anni è passata molta vita dentro di me e ho acquisito nuova esperienza. E poi perché Sofocle segna un passaggio epocale: Edipo re viene scritto nel 428 avanti Cristo e l’autore solo dopo più di vent’anni riprende il suo eroe per farlo morire senza il dolore del male. Il fatto che l’uomo diventi misura di tutte le cose e che quindi Edipo si dichiari responsabile solo delle azioni che lui compie e non di quelle attribuitegli dagli dei è un fatto di sconvolgente modernità”.
Edipo re ed Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo, per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’uomo, perché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Una ricerca incessante della verità su cui si misurano, nella stessa sera, due generazioni di teatranti.
Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. È questo che Sofocle con la sua opera immortale dice a tutti noi.
“Convinti che il Teatro”, conclude Glauco Mauri con Andrea Baracco, “sia un’arte che può e deve servire “all’arte del vivere” affrontiamo queste due opere classiche per trovare nelle radici del nostro passato il nutrimento per comprendere il nostro presente, questo è il nostro impegno e il nostro desiderio”.
Biglietti
Prezzi
Interi
Platea € 34 ∙ Palco € 26 ∙ Galleria € 18
Ridotti over 60
Platea € 30 ∙ Palco € 22 ∙ Galleria € 16
Ridotti under 26
Platea € 22 ∙ Palco € 17 ∙ Galleria € 13
Ridotti soci Unicoop Firenze
Platea € 26 ∙ Palco € 19 ∙ Galleria € 14
Biglietteria
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online su https://www.boxol.it/TeatroDellaPergola/it/advertise/edipo/173823
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