"La mia nomina è un segnale importante che la politica ha voluto dare alla magistratura. Si può iniziare una stagione nuova, dove politica e magistratura si potranno confrontare senza pregiudizi. La giustizia potrà essere il punto che unirà, l'arma vincente di questo governo." Così, in diretta a Tgcom24 il neo viceministro della Giustizia, Cosimo Ferri, in merito alla sua nomina nel Governo Letta.
Cosimo Ferri, per due volte segretario di "Magistratura Indipendente", stravotato all'ANM non è mai riuscito ad arrivarne al vertice nonostante fosse quello con più consensi personali. Ha superato le voci di scandali su calciopoli, cricche, AGCom e fantomatici complotti per bloccare Santoro in TV, voci che più volte lo hanno portato al centro di articoli non generosi di noti quotidiani nazionali.
Quella di Cosimo è una famiglia importante, forte in Toscana e in Italia. Una famiglia unita nella buona e nella catttiva sorte. Il Padre Enrico ha una carriera politica alle spalle di tutto rispetto: è stato Ministro Psdi (noto per aver inserito il limite dei 100 km/h in autostrada), tre volte sindaco di Pontremoli, Europarlamentare per i socialisti e poi per Forza Italia transitando per UDC e UDEUR. Uno dei fratelli di Cosimo, Jacopo, sede attualmente in consiglio regionale per il PDL, ma il fratello forse più noto e legato alla nostra città è Filippo. Filippo Ferri ha guidato egregiamente la squadra mobile di Firenze, gestendo operazioni delicate e importanti. Ha dovuto però lasciare l'incarico in seguito alla condanna definitiva di 3 anni e 8 mesi di carcere (pena sospesa) più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per i fatti del G8 del 2001 alla DIAZ di Genova. All’epoca Ferri era il capo della Mobile di La Spezia. Oggi Filippo Ferri lavora privatamente come consulente della sicurezza del MILAN.
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