Era sfruttato "nella maggior parte dei casi, lo stato di emergenza e di necessità causato da calamità naturali" per aggiudicarsi gli appalti dell'Anas Toscana. E' lo snodo cruciale al centro di un'inchiesta della procura della Repubblica di Firenze che ha portato all'arresto di quattro persone ai vertici della società di gestione delle strade. A spiegarlo, durante una conferenza stampa, il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. Fra gli appalti, uno "di somma urgenza" da 200mila euro, per opere sulla strada Tosco-Romagnola; uno in provincia di Prato, importo del lavoro a base d'asta 3.258.622 euro, e uno in provincia di Massa Carrara, per la manutenzione straordinaria di una strada, importo del lavoro a base d'asta 499.900 euro. L'imprenditore finito ai domiciliari "agiva, per sua stessa ammissione, fornendo il 'pacchetto completo' - ha spiegato Creazzo - faceva pure i sopralluoghi. Negli uffici dell'Anas era di casa: arrivava a predisporre anche le documentazioni, bando e altro".
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