Il cantautore abruzzese Adolfo Dececco presenterà domani, 11 aprile, alle 21:30 al Teatro del Sale di Firenze (via de' Macci 118), il suo nuovo album "Metromoralità".
Metromoralità è composto da 10 brani ed è un disco nato sotto il segno della produzione artistica di Vince Tempera e Guido Guglielminetti, con la collaborazione di musicisti come Elio Rivagli, Pier Mingotti, Alessandro Arianti, Paolo Giovenchi, Andrea Morelli, Stefano Parenti, Carlo Gaudiello, Fabrizio Barale, Alex Valle e Ivano Zanotti; per alcuni testi, invece, Dececco ha scelto la collaborazione di Giorgio D’Orazio. Tra musica e parole è costante il binomio di dimensione intimistica e riflessione collettiva, da quell’osservatorio che è l’Italia del 2014, un momento storico in cui guardare soprattutto alla generazione dei ventenni e trentenni, fra problematiche e sogni, che se dubita sul mondo del lavoro e della politica può ancora credere in una soddisfazione della propria vita nella società attuale, grazie alla capacità di vivere la contemporaneità pagando il biglietto alla metropolitana dell’arte.
Il ruolo dell’artista oggi coincide con quello del pubblico nel senso di lasciare aperte tutte quelle domande che vanno alla ricerca dei possibili riferimenti culturali odierni, per una generazione che non sa bene dove appoggiarsi. Il problema, secondo Dececco, è proprio questo, capire anzitutto se possono essere ancora validi i miti del passato, i quali, anche se costituissero ancora un riferimento, lo stesso in fin dei conti apparirebbe “tragico”, perché significherebbe non poter trovare nel presente nessun ancoraggio culturale.
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