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Monday, 17 February 2014 - 05:32
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Trasporto pubblico

Tramvia a Firenze: Renzi cambia tutto e la vuole sottoterra, i soldi li chiede a Letta

Le differenti posizioni dell'assessore alla Mobilità Bonaccorsi e del Sottosegretario ai Trasporti De Angelis
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Le linee 2 e 3 stanno per partire. No è ancora tutto bloccato, le aziende sono fallite e finché non ci sarà un nuovo socio dobbiamo aspettare. Si partirà entro sei mesi, paga lo Stato. Si va in superficie, no sottoterra, facciamo un po’ e un po’. I soldi li prendiamo dall’ultima spending review del Governo che taglia definitivamente le troppo costose Grandi Opere e investe nei piccoli cantieri cittadini. Bene quindi prima fermata in sotterranea: la Foster!

 

Continua a essere un rompicapo la questione della tramvia fiorentina, tra dichiarazioni che si smentiscono a vicenda un giorno sì e l’altro pure. Il primo a recuperare il vecchio progetto della metropolitana è stato il sindaco Matteo Renzi che una settimana fa all’indomani dei Mondiali di Ciclismo ha confessato che tra i suoi obbiettivi ci sarebbe un centro storico interamente pedonale, un desiderio che diventerà realizzabile “solo e soltanto dopo il completamento del sistema tramviario  non per come è stato immaginato fino ad ora e cioè dalla Stazione all’ Aeroporto (Linea 2) ma da Sesto a Bagno a Ripoli”, poi aggiunge il sindaco “la linea 2 avrà senso solo con l’attraversamento sotterraneo”.

Così il sindaco, a cui il progetto tramviario così concepito non era mai piaciuto del tutto, di fronte al fermo  dei cantieri, causa crisi, avrebbe optato per una virata. “Sono personalmente in contatto con il Ministro Lupi che mi ha assicurato l’impegno suo e del Governo”. La conferma arriva anche dal sottosegretario in quota Pdl Gabriele Toccafondi che ammette che “è un’ipotesi di lavoro” che si sta seriamente vagliando.

A gridare vittoria sono alcuni comitati cittadini contrari all’invasione dei binari, primo fra tutti quello guidato da Giovanni Gentile fondato tra gli altri dal consigliere leghista Mario Razzanelli che da anni sbandierano, inascoltati e anche un po’ sbeffeggiati, uno studio geologico del sottosuolo finanziato dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con l’Università di Firenze, il Cnr, l’Ataf e Breda che proverebbe la fattibilità di un passaggio in sotterranea di un microtreno che attraversi la città nei punti cruciali.
Interviene anche il Presidente Eugenio Giani che, a scanso di equivoci e falsità storiche, si fa portavoce di un’ operazione filologica e sostiene che a dirla tutta il progetto dell’interramento c'era già in origine: “Il progetto di fattibilità presentato al ministero dei Trasposti e delle Infrastrutture nel 1995 prevedeva già l' interramento delle linee per alcuni tratti”.

A raffreddare gli entusiasmi però arriva l’assessore alla Mobilità Filippo Bonaccorsi che ieri in Consiglio Comunale ha detto: “Siamo in attesa che la situazione si sblocchi, ma come Comune possiamo fare ben poco”.  Tutta da risolvere infatti è la questione dell’assetto societario e della bancabilità delle imprese costruttrici. Dopo il fallimento di BTP s.p.a. e Consorzio Etruria ora è la volta di Impresa s.p.a. la ditta costruttrice che dopo aver avviato le procedure per il concordato preventivo ha messo in vendita le sue quote (il 13% dell’intero pacchetto azionario) ma i termini per l’acquisizione sono scaduti il 30 settembre. In pratica è ancora tutto fermo. “Qualsiasi tipo di indicazioni tempi e modi è perlomeno prematura” specifica  Bonaccorsi che aggiunge “Allo stesso modo, anche indicazioni diverse sulle linee 2 e 3 sono inopportune e premature”.

Ma a distanza di poche ore interviene un altro renziano che fa tutt'altra previsione: il sistema metropolitano piace e i cantieri possono essere avviati subito! E' quanto fa sapere il sottosegretario ai Trasporti Erasmo De Angelis che oggi dalle pagine della Nazione spiega come la Linea 2, così rivisitata, costerà in tutto 600 milioni, parte dei quali verranno direttamente dallo Stato (200 milioni) il resto dai fondi Europei, Regionali e Comunali oltre che dall'apporto dei privati) che andranno ad aggiungersi ai 240 milioni già accantonati fino ad oggi. Nove i miliardi che il Decreto del Fare 2 avrebbe tolto alle faraoniche Grandi Opere, troppo costose e dai tempi di realizzazione lunghissimi, per stornarli su quelle infrastrutture che faranno delle città italiane delle città sostenibili.  
La ormai ribattezzata “super linea 2” andrà da Sesto a Bagno a Ripoli: 12 kilometri 3 dei quali in sotterranea. Ma la prima delle 5 fermate nel sottosuolo sarà la Foster, la stazione dell’Alta Velocità fiorentina bloccata da mesi per via dell’inchiesta sulle terre di scavo e che invece nel progetto della futura metropolitana fiorentina si dà non solo per fattibile ma anche per già pronta al momento dei cantieri. 

A queste autorevoli voci vanno aggiunte poi quelle del Pd "tradizionale" da sempre fervido sostenitore delle 5 linee di tram in superficie. 

Insomma tra brusche frenate e rapide fughe in avanti la questione tramviaria resta ancora tutta da chiarire: nei progetti, nei tempi e nei costi. Ma prima ancora nelle intenzioni del Pd. Speriamo non serva un congresso anche per questo. 

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