“Giornalisti, avvocati, politici, dal sindaco al governo passando dai consiglieri comunali, sindacalisti e dipendenti della Fondazione non capiscono nulla.
L'unico intelligente e che ha sempre ragione è il Sovrintendente Bianchi e la sua dirigenza”. Così Tommaso Grassi e Donella Verdi, consiglieri comunali di Firenze riparte a sinistra, sintetizzano l'incontro in commissione con il sovrintendente. E incalzano: “Oggi (ieri, ndr) abbiamo sentito solo scuse. Se ci sono scostamenti di bilancio, la colpa è del governo che ha approvato il piano di risanamento in ritardo, e della Corte dei Conti che ci mette un mese per registrarlo. Senza dimenticarsi dei dipendenti che hanno fatto causa alla Fondazione vincendo peraltro in primo grado”.
“Sempre quest'ultimi – continuano Grassi e Verdi - sono i responsabili della mancanza di liquidità che causa il mancato pagamento ai fornitori e agli artisti. Stiamo parlando di circa 8 milioni di euro di debiti messi insieme in soli due anni. E sono in buona compagnia, alla lista dei “cattivoni”, per Bianchi, non potevano mancare: Comune, Stato e Regione. Anche loro pagano tardi e tagliano a sorpresa. Tutto condito dalla cattiva informazione e dai casi sollevati dai giornalisti, che scrivono le notizie date da sindacalisti e consiglieri comunali, facendo del male all'immagine della Fondazione”.
I consiglieri dell'opposizione di sinistra in Palazzo Vecchio affondando: “Mai che qualcosa sia responsabilità di chi guida e gestisce la fondazione lirico sinfonica fiorentina. E allora Bianchi che cosa ci sta a fare lì?”
“Abbiamo lanciato nel corso dell'audizione tre provocazioni: visto che oltre ad Enel dove siede suo fratello, adesso arriva, e ne siamo contenti, anche un contributo di 300mila euro da Eni, dove siede il fiorentino Seracini, abbiamo segnalato la presenza nei Consigli di amministrazione di Poste e Finmeccanica di altri due renziani. Rispettivamente Fabri e Landi – ironizzano Grassi e Verdi -, magari anche loro porteranno qualche euro per il salvataggio”.
“Così come abbiamo chiesto a Bianchi, che continua a ricorrere ad ogni grado di giudizio, con nostra sorpresa, dell'avvallo e del sostegno del sindaco Nardella, che invece aveva detto di non saperne niente, che fosse lui a pagare in caso di sconfitta. Sapete come ci ha risposto? Pagherà solo se la Corte dei Conti lo condannerà. E poi basta – concludono i consiglieri – vogliamo un'azione di moralizzazione sugli stipendi della dirigenza e sulle spese di rappresentanza. In questo il sovrintendente ha superato se stesso, paragonando i viaggi di lusso a chi prende la pizza con la mozzarella con la bufala invece che con quella normale, dichiarando di preferire la prima”.
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