Sarebbe stato l'errore di un infermiere, che non ha rispettato le procedure, a causare l'errata trasfusione di sangue, che potrebbe aver provocato la morte di un 60enne all'ospedale di Careggi, a Firenze. ''Le procedure - spiega Valter Giovannini, direttore generale di Careggi - prevedono la doppia identificazione, con la presenza contemporanea di medico e infermiere, e l'identificazione attiva, cioe' il riconoscimento diretto del malato''. Nel caso in questione ''l'infermiere e' andato di sicurezza sul trattamento da solo, senza rispettare le procedure'', ha spiegato Valentini. Al paziente e' stata fatta una trasfusione destinata a un altro paziente, che si trovava nel letto accanto, e l'infermiere ha omesso di chiedere l'identita' all'uomo. Il sangue era incompatibile per i diversi gruppi sanguigni (A e 0), che, afferma il dg di Careggi, ha una ''percentuale di mortalita' relativamente bassa, intorno al 10-15%''. All'infermiere e' stato offerto sostegno psicologico. Al momento non e' stato sospeso dall'incarico.
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