E' un problema che riguarda ogni singola famiglia toscana, quello sollevato dalle principali ditte di spurghi della nostra regione.
Una vera e propria emergenza liquami per effetto di una sentenza del Tar della Lombardia, che ha accolto il ricorso di sessanta comuni del Lodigiano e del Pavese, e che però, da lunedì 6 agosto, di fatto, fermerà il lavoro di centinaia aziende toscane, di cui oltre 50 nella provincia di Firenze. Perchè in Toscana non ci sono strutture già organizzate per poter smaltire diversamente questo tipo di rifiuti, come spiegano le aziende rappresentate dall'avvocato Monica Caioli di Firenze, incaricata a seguire la vicenda.
Nello specifico, la Regione Lombardia consentiva lo svuotamento dei fanghi di depurazione, tipo uso fertilizzante, nei campi agricoli, sempre rispettando però il limite di presenza di idrocarburi e nonilfenolo. Il Tar, accogliendo il ricorso dei comuni, ha annullato di fatto l'utilizzo di questi fanghi in agricoltura.
La conseguenza di questa decisione è di fatto caduta anche sulle spalle dei tanti lavoratori delle ditte specializzate, che sul territorio fiorentino fanno riferimento principalmente all'impianto di trattamento Gida di Prato, da dove hanno dovuto annunciare la sospensione di attribuzione dei lavori "fino al termine della criticità suddetta".
Un problema che arriva a coinvolgere anche gli enti pubblici, perché il servizio svolto da queste imprese riguarda anche, e soprattutto, lo svuotamento delle fosse biologiche di strutture come ospedali, scuole e luoghi ricettivi ad altissima densità.
Se da una parte la speranza è quella che non arrivi un temporale estivo a far 'esplodere' tutto, dall'altra c'è la strada della politica che deve intervenire urgentemente per risolvere questa situazione e tutelare cittadini e lavoratori.
Il Sito di Firenze è un quotidiano diffuso via internet da Il sito d'Italia. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010. Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia" - Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore: Matteo Calì
Realizzato da Exupery Comunicazione