Confagricoltura Toscana, valutato lo stato del dibattito sulla possibile vendita della Centrale del Latte di Firenze, ribadisce l’assoluta necessità di individuare soluzioni immediate che assicurino, in una prospettiva di lungo periodo, la valorizzazione del latte toscano.
Ciò a tutela non solo degli interessi degli allevatori, ma anche dell’economia e dell’occupazione di importanti territori altrimenti privi di alternative altrettanto valide.
È quanto è emerso in occasione dell'incontro organizzato da Confagricoltura Toscana che si è tenuto ieri a Firenze con i rappresentanti della sezione regionale lattiero casearia per discutere sulle conseguenze attese dalla possibile cessione delle quote della Centrale del latte.
Il sindacato degli agricoltori auspica dunque che i soggetti interessati facciano chiarezza sulle reali intenzioni che riguardano il futuro della Centrale per le importanti ricadute non solo per gli allevatori ma per l’economia e l’occupazione di una parte rilevante del territorio della regione.
Il futuro della Mukki, secondo Confagricoltura Toscana, non può quindi aspettare il 20 febbraio, data indicata dal Cda di Mukki per far pervenire, attraverso un indirizzo di posta certificata le proposte per individuare ipotesi di rafforzamento aziendale. Una voce importante nel processo di individuazione delle diverse specifiche esigenze dei singoli soci deve infattiessere proprio quella degli allevatori che non possono essere esclusi dal confronto a motivo dell’esigenza di tutelare una filiera basata su un prodotto di alta qualità e gli attuali livelli occupazionali.
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