Nel terzo giorno di ritiro della Nazionale Azzurra, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano a Firenze, si è presentato difronte ai microfoni Pablo Daniel Osvaldo.
Queste le dichiarazioni del bomber della AS Roma.
Se penso di giocare titolare?
“Non lo so, questo comete Prandelli. Se giocherò sarò felice e darò il massimo”.
L'esclusione all'Europeo?
“Non ho pensato di aver salutato la Nazionale, il Mister mi ha dimostrato stima, è chiaro che devo fare bene nella Roma per essere convocato in Azzurro, lo scorso anno alla Roma non feci benissimo e forse stato giusto non essere chiamato. Non avevo fatto delle prestazioni all'altezza”.
Zeman ha detto che devo essere meno antipatico con gli arbitri, cosa ne penso?
“Non è che sono antipatico, ma devo lavorare sul comportamento in campo, con alcuni arbitri c'è un dialogo, altri no, forse a volte sono più nervosi di noi. La mia espulsione di domenica? Le immagini parlano da sole, preferisco non parlarne”.
Il mio ruolo e la posizione in campo?
“Ognuno si deve adattare, quando ero alla Fiorentina Prandelli mi chiedeva i movimenti che mi chiede di fare qui in Nazionale”.
Totti?
“E' una grande persona e un grande giocatore, penso che sia il giocatore più forte con cui ho giocato, vede cose in campo che gli altri non vedono”.
Se mi considero responsabilizzato?
“Questo potrebbe essere un anno importante, mi sento addosso la giusta responsabilità e spero di fare bene qui e alla Roma”.
Le voci di mercato che mi vedevano lontano dalla Roma?
“Ho sempre detto che sto bene a Roma, io volevo rimanere e penso che i giallorossi non mi volessero cedere”.
Roma da scudetto?
“Ancora è presto, abbiamo esordito in Campionato facendo una partita così e così, con l'Inter abbiamo fatto bene, vedremo dopo 10 giornate, lì potremo dire se la Roma può essere una candidata allo scudetto”.
Zeman e gli attaccanti?
“Zeman ti dà tantissimo, lui pratica un gioco offensivo, mi ha aiutato a cambiare anche caratterialmente, anche se devo migliorare ancora”.
Del Piero che se ne va?
“Dispiace, è un grande giocatore che ha sempre giocato con la stessa maglia”.
In Italia ci sono tante punte giovani: si cerca il gioco di attacco?
“I giovani stanno trovando più spazio, soprattutto gli italiani, non è un caso, ma anche nei paesi stranieri ce ne sono. Sicuramente la mentalità in Serie A è cambiata. Ogni anno il Calcio italiano diventa più bello”.
Se quest'anno sono più cattivo agonisticamente?
“Forse da quando sono tornato in Italia, è cambiato qualcosa. Quest'anno sono partito bene e la cosa più difficile è continuare a giocare bene”.
Io e Pazzini dalla Fiorentina fummo ceduti, con Prandelli in panchina. Adesso il Mister ci ha promossi?
“Parlo per me. Penso che a quei tempi a Firenze ero ancora moto giovane, non ero ancora maturo e poi alla Fiorentina avevo davanti giocatori come Mutu, Gilardino, Vieri e Pazzini, quindi era un po' difficile trovare spazio. In ogni modo il Mister mi ha fatto giocare, mi ha dimostrato che ci teneva a me, ma io in quel momento non ero pronto per essere titolare nella Fiorentina, penso che sia andata così. Adesso Prandelli, portandomi in Nazionale, mi dimostra quella stima che ha sempre esternato nei miei confronti”.
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